Sono tornati a manifestare con i
trattori davanti alla sede dell'Asl di Caserta gli allevatori
bufalini del Casertano che protestano contro il piano regionale
di eradicazione di brucellosi e tbc varato nello scorso mese di
marzo. E lo hanno fatto con tanto di bara, manifesti e marcia
funebre (suonata da una banda musicale proveniente da Bellona)
per ricordare le 300 aziende di Terra di Lavoro costrette a
chiudere per le 140mila bufale abbattute nell'ultimo decennio,
il 99% delle quali - si è scoperto - non erano malate ma
assolutamente sane; c'erano anche 140 bottiglie contenente
liquido rosso a simboleggiare il sangue di ogni bufala
abbattuta.
Una situazione che riguarda quasi esclusivamente il Casertano
- il Salernitano, altra zona di allevamento e produzione della
mozzarella Dop ne è quasi immune - e in particolare quattro
comuni focolaio, ovvero Grazzanise, Santa Maria la Fossa,
Cancello e Arnone e Castel Volturno, dove si concentra la più
grande percentuale di allevamenti e di produzione della
mozzarella Dop. Tanti gli allevatori giovani presenti, di
seconda o terza generazione, qualcuno laureato ma tutti
orgogliosi del loro lavoro che valorizza il territorio. Gli
allevatori già vennero in corteo a Caserta a gennaio, e poi
hanno dato vita a numerose proteste.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA