In occasione del 50/mo anniversario
di Medici Senza Frontiere la mostra fotografica "Guardare oltre
- MSF e Magnum: 50 anni in campo tra azione e testimonianza'
sarà esposta dall'11 al 25 aprile presso il Cortile d'Onore di
Palazzo Reale di Napoli per raccontare in 19 scatti le
principali crisi umanitarie dal 1971 a oggi: dai conflitti in
Afghanistan e Libano degli anni '70 e '80, al terremoto ad Haiti
fino alle attuali rotte migratorie nel mar Mediterraneo ed alla
pandemia di Covid-19. "Siamo orgogliosi di ospitare questa
esposizione nel Cortile d'Onore, proprio nel cuore del Palazzo
Reale di Napoli, al centro della città. Il Palazzo per la sua
importanza, il valore simbolico e la forza della sua presenza
storica si presta a rappresentare un palcoscenico da cui
trasmettere messaggi di impegno civile e sociale. Così come è
stato, nel recente passato, quando abbiamo ospitato la casa di
Rosa Parks e il percorso della piccola Amal a testimonianza del
doloroso cammino dei rifugiati. Speriamo che anche questo evento
possa essere un piccolo contributo per il risveglio della
coscienza di ognuno di noi, in un momento storico così
travagliato" dichiara Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale.
Tra i grandi fotografi Magnum coinvolti anche gli italiani Paolo
Pellegrin con le sue foto sull'accesso alle terapie per l'HIV
negli anni '90, l'emergenza in Darfur del 2003, il terremoto di
Haiti del 2010. "Dal genocidio in Ruanda alle guerre in
Afghanistan e Siria, dallo Tsunami in Indonesia fino alla
recente pandemia, da oltre cinquant'anni i nostri operatori
umanitari si trovano a lavorare fianco a fianco con i fotografi
della Magnum e anche se con strumenti diversi, un bisturi o una
macchina fotografica, condividiamo una stessa missione
fondamentale: testimoniare" dichiara Francesca Mapelli,
direttrice della comunicazione di MSF - La mostra vuole
accendere il riflettore sulle crisi umanitarie del passato e del
presente, un 'guardare oltre' e portare immagini che
rappresentano il valore della testimonianza a beneficio delle
popolazioni vulnerabili". La mostra è patrocinata dal Comune di
Napoli.
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