(ANSA) - NAPOLI, 04 APR - Sei persone sono state sottoposte a
fermo dalla Squadra Mobile di Napoli nell'ambito delle indagini,
coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli,
sull'omicidio del 23enne Carmine D'Onofrio, il figlio
illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, fratello di Antonio De
Luca Bossa, detto "Tonino o' sicco", ergastolano ed elemento di
vertice dell'omonimo clan di camorra che fa i suoi affari
illeciti del quartiere Ponticelli di Napoli.
D'Onofrio venne assassinato alle 2 di notte, del 6 ottobre
scorso, all'altezza del civico 51 di via Luigi Crisconio, in
presenza della compagna, una ragazza di 20 anni, in attesa di un
figlio.
Tra le persone sottoposte a fermo dagli agenti della Questura di
Napoli figura anche il boss Marco De Micco: secondo la
ricostruzione fatta dagli inquirenti, che tenevano sotto
controllo la sua abitazione, sarebbe stato lui a decidere
quell'omicidio ritenendo che D'Onofrio avesse preso parte a un
attentato ai suoi danni, avvenuto alcun giorni prima
dell'omicidio.
Un'informazione dedotta dal boss dopo avere preso e fatto
picchiare, per costringerlo a parlare, un uomo ritenuto legati a
De Luca Bossa che avrebbe pronunciato solo il nome di battesimo
dell'autore coincidente con quello del figlio del boss. Tra i
destinatari dei sette fermi, ritenuti legati alla cosca dei De
Micco, figura anche la madre del boss alla quale però il
provvedimento non è stato notificato. Anche lei, secondo le
intercettazioni della Squadra Mobile, avrebbe perso parte al
violento interrogatorio. (ANSA).
Figlio boss ucciso a Napoli, sei persone fermate dalla Ps
C'è anche capo della famiglia rivale ritenuto mandante omicidio
