(ANSA) - NAPOLI, 21 MAR - "Lasciate che mio figlio si
disintossichi, ha bisogno di idonee cure: la droga, il crack, ha
devastato lui e noi. Ha commesso gravi errori, ma privarlo della
comunità lo sta allontanando dalla salvezza". E' l'accorato
appello che una mamma, già colpita al cuore dalle gravi azioni
commesse dal figlio, rivolge all'autorità giudiziaria la quale
recentemente ha disposto il suo trasferimento da una comunità al
carcere, mettendo contestualmente fine al suo percorso di
recupero. L'uomo, G.G., è uno psicologo, ha 45 anni ed ha
lavorato anche per il Tribunale per i Minorenni di Napoli. Per
procurarsi la sostanza stupefacente si è reso protagonista di un
orribile episodio, uno scippo, nel quale ha perso la vita
un'anziana donna. Prima che la Giustizia lo togliesse dalla
retta via sulla quale l'aveva messo disponendo per lui la
comunità terapeutica, si stava liberando da quel mostro, la
droga, che da stimato professionista l'aveva trasformato in un
criminale.
Un percorso interrottosi due mesi dopo l'inizio delle
terapie, a seguito della decisione adottata dal Gip del
Tribunale di Napoli il quale, a causa di altri scippi emersi a
suo carico ha deciso di spedirlo in carcere interrompendo però
il programma di recupero intrapreso presso la comunità dove era
ristretto in ottemperanza a una misura cautelare emessa da un
altro giudice.
"Quello che mi mette maggiormente angoscia - dice la mamma di
G.G., - è la delusione che sento nelle sue parole, durante i
pochi minuti che mi concedono per parlargli. Il primo giudice
gli aveva concesso di 'rinascere', il secondo adesso invece gli
sta negando il diritto alla salute. E quell'accenno di sorriso
che da tanti anni non vedevo sulle sue labbra ora si è di nuovo
spento". La mamma del 45enne ha scritto una lettera aperta al
garante dei detenuti della Campania per chiedere il suo
intervento. "Non vogliamo sconti di pena - conclude la donna -
ma solo che un tossicodipendente che nessuno più vuole ascoltare
non venga abbandonato a se stesso". (ANSA).
Madre psicologo a giudici, "lasciate che si disintossichi"
Diventato scippatore per la droga: "concedete diritto a salute"
