"La storia dell'umanità è
costellata purtroppo di migrazioni, di persecuzioni, di
sofferenze, ma Napoli è sempre stata una città accogliente, che
ha raccolto tantissime diaspore ed anche quella dei profughi
istriani che è stata un pezzo della nostra storia"'. Lo ha detto
il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in occasione della
celebrazione del giorno del ricordo che si è svolta nel Bosco di
Capodimonte, lì dove nel 2016 il Comune posò una targa alla
memoria. Nel Bosco di Capodimonte infatti fu realizzato il più
grande dei 6 campi profughi in cui furono accolti gli esuli. Gli
altri campi si trovavano a Fuorigrotta, a Bagnoli e nel centro
della città.
"È un'occasione di riflessione - ha aggiunto il sindaco - ma
anche un modo per ricordare il grande cuore di Napoli che ha
sempre saputo dare una risposta a chi aveva bisogno e deve
continuare ad avere questo spirito in un mondo ancora pervaso da
nazionalismi, migrazioni, persecuzioni e sofferenze". Dal 2016 a
oggi è la prima volta che il sindaco della città partecipa alla
celebrazione nel Bosco di Capodimonte. Una presenza che - ha
sottolineato Diego Lazzarich, delegato per Napoli
dell'Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia - "è volontà
sincera di recuperare questa pagina di storia anche di Napoli.
Ricordare quanto accadde è un'urgenza, una necessità nei
confronti delle vittime, di coloro che fuggirono perché
perseguitati da un clima di terrore ed è anche un dovere civico
e civile per recuperare una pagina di storia smarrita, perduta
per decenni".
Alla deposizione di una corona di fiori hanno partecipato,
accanto ai rappresentanti della Prefettura e delle forze
dell'ordine, l'assessore regionale Armida Filippelli, il
direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, e i
consiglieri comunali di centrodestra, Catello Maresca, Salvatore
Guangi e Iris Savastano.
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