''Bassolino e Berlusconi,
nell'autorizzare la costruzione del termovalorizzatore ad
Acerra, furono come Ponzio Pilato ed Erode: nemici, ma insieme
condannarono Gesù''. Lo ha detto il vescovo di Acerra (Napoli),
monsignor Antonio Di Donna, nel corso di un seminario sull'etica
della comunicazione nei temi di emergenza ambientale, promosso
dall'Unione cattolica della stampa italiana della Campania, con
l'Ordine regionale dei Giornalisti, svoltosi oggi nella città
che ospita il termovalorizzatore.
''Siamo stanchi di subire - ha tuonato il presule - in
queste terre sono localizzati tanti impianti per il trattamento
dei rifiuti, ma non smetteremo di far sentire la nostra voce.
Nei giorni scorsi anche Calenda, in visita all'impianto di
Acerra, ha detto di trovarsi di fronte ad un gioiello
tecnologico, ma ignora alcune cose su come è stato fatto.
Dovrebbe ascoltare i 40mila che parteciparono alla
manifestazione contro la localizzazione del termovalorizzatore.
Bassolino e Berlusconi fecero come Pilato ed Erode, che seppur
nemici, insieme condannarono Gesù". "Occorre una moratoria,
bisogna alleggerire il peso di altre industrie inquinanti su
questi territori che già tanto hanno dato: ma a volte mi sento
come un don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento.
Dovrebbero ascoltare il grido della gente come ho fatto io - ha
concluso il vescovo - che mi sono 'convertito' alla custodia del
creato venendo proprio qui ad Acerra, ed ascoltando tante
storie, comprese quelle di tanti bambini ammalati per
l'inquinamento ambientale''.
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