Deve tornare in carcere Vincenzo Lo
Presto, 43 anni, condannato in primo grado a 10 anni di
reclusione per l'omicidio preterintenzionale della moglie,
Fortuna Bellisario, morta a Napoli, nel 2019. Lo ha deciso la
prima sezione della Corte di Cassazione che accogliendo le
richieste del procuratore generale ha respinto il ricorso
presentato dal legale dell'uomo, l'avvocato Sergio Simpatico.
Lo Presto dovrà essere quindi trasferito in cella dalla casa
della madre almeno fino all'avvio del processo di secondo grado
che prenderà il via il 13 luglio prossimo, davanti alla IV
sezione della Corte di Appello d Napoli.
"Ci promettiamo altre istante davanti alla IV sezione della
Corte di Assise di Appello di Napoli - ha commentato l'avvocato
Sergio Simpatico - davanti alla quale, il 13 luglio si terrà la
prima udienza. Siamo fiduciosi riguardo la scarcerazione del mio
cliente".
L'iter giudiziario nei confronti di Lo presto prese il via
ipotizzando nei suoi confronti il reato di omicidio doloso.
Successivamente però venne chiesta dal sostituto procuratore
titolare dell'indagine l'attenuazione del reato da volontario a
preterintenzionale. Lo Presto venne condannato a dieci anni di
reclusione dal gup che lo ritenne colpevole, appunto, di
omicidio preterintenzionale.
A causa di problemi di deambulazione Lo Presto è costretto su
una sedia a rotelle. Per questo venne scarcerato e messo ai
domiciliari dopo due anni di detenzione. Una decisione
osteggiata dai parenti e amici di Fortuna. Lo scorso marzo la
Procura di Napoli ha chiesto la riforma della sentenza emessa in
primo grado nei confronti di Lo Presto e l'aggravamento
dell'ipotesi di reato da preterintenzionale a volontario.
L'ottava sezione, collegio E, del Tribunale del Riesame di
Napoli infine, ha ripristinato la custodia cautelare in carcere
per il 43enne lasciando, però, in sospeso il provvedimento in
attesa del pronunciamento della Corte di Cassazione, giunto
oggi.
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