La fine del blocco dei
licenziamenti "potrebbe criticizzare una situazione già
drammatica e complicata". E' quanto si legge nel documento che
Fim, Fiom e Uilm di Napoli hanno consegnato oggi in Prefettura
al termine del presidio promosso dalle organizzazioni di
categoria sulla vertenza Whirlpool.
Un'iniziativa che cade "a pochi giorni - annuncia il
sindacato - dalla manifestazione di gruppo che terremo il 18
giugno prossimo in cui Fim-Fiom-Uilm nazionali e i lavoratori di
tutti territori, in cui c'è una presenza della Whirlpool, si
recheranno nella capitale per chiedere al Governo di riconvocare
il tavolo e dare una chiara direzione nel rispetto degli accordi
e degli impegni istituzionali, per dare una svolta ad una
vertenza che è già diventata fortemente simbolica, ma sta
assumendo, nel nuovo contesto produttivo e di mercato, un
carattere paradossale".
"Oggi, dopo due anni di vertenza - prosegue il documento -
registriamo sofferenze rispetto a quanto prospettato nel piano
di investimenti in tutti i siti e la ferma decisione di fermare
e dismettere l'impianto di Napoli senza aver effettuato nessun
investimento. A questo punto chiediamo al Governo di bloccare
questa scelta della multinazionale che se non venisse
contrastata creerebbe due precedenti gravi per tutto il gruppo e
anche, a cascata, per ogni vertenza che dovesse riguardare
multinazionali in Italia".
Il sindacato ribadisce, quindi, il suo "no alla violazione degli
accordi siglati" e spinge per il "rilancio del Piano Italia
nella sua interezza", affinché "ci sia un contrasto reale e
concreto alle scelte delle multinazionali che abbandonano il
territorio italiano".
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