"E' proprio come un diretto allo
stomaco, però non mi arrendo. Continuerò ad allenarmi fino
all'ultimo giorno utile, che coincide quasi con il mio
compleanno (27 luglio ndr), sperando in una chiamata all'ultimo
momento se ci sarà da riempire una casella: lo devo al pugilato,
che mi ha dato così tanto".
Clemente Russo, al telefono con l'ANSA, fa capire di non voler
rinunciare al suo sogno olimpico "fino a quando comincerà il
torneo dei Giochi. Se non mi chiameranno, vorrà dire che
appenderò i guantoni al chiodo: a Parigi 2024 avrei 42 anni e
sarei oltre il limite d'età". Ma a un pugile due volte argento
olimpico non potevano almeno permettere di combattere nel torneo
di qualificazione dal 4 giugno a Parigi? "Sarebbe stato giusto -
risponde Russo - perché a Londra ho dovuto dare forfait perché
avevo la febbre alta: pensavo fosse un'infezione ma poi, tornato
in Italia, ho scoperto di avere il Covid e sono stato molto
male. Ma a Londra non c'erano nemmeno i tamponi".
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