Il Tribunale di Salerno, prima
sezione penale, ha condannato Luigi de Magistris al pagamento
delle spese processuali del grado di appello a seguito
dell'annullamento senza rinvio, operato dalla Suprema Corte.
Davanti al Tribunale campano si è, infatti, svolto un lungo
procedimento per corruzione in atti giudiziari istruito in
seguito alle denunce dell'ex pm di Catanzaro il quale si era
costituito parte civile nel processo contro, tra gli altri, l'ex
procuratore aggiunto del capoluogo Salvatore Murone e l'ex
procuratore generale facente funzioni Dolcino Favi, accusati di
avere illecitamente avocato le inchieste "Why not" e "Poseidone"
a de Magistris. La Corte di Cassazione ha emesso sentenza di
assoluzione per insussistenza del fatto, come era emerso in
primo grado. I giudici di Salerno, richiesti di decidere sulla
istanza avanzata dal difensore di Murone di condanna di de
Magistris alle spese sostenute in grado di appello, hanno
affermato: "Si ritiene che la richiesta formulata vada accolta
atteso che la sentenza emessa in grado di appello di estinzione
del reato per prescrizione è stata annullata senza rinvio dalla
Corte di Cassazione ed è divenuta definitiva la sentenza di
assoluzione per insussistenza del fatto emessa inprimo grado".
"La motivazione del provvedimento smentisce categoricamente -
afferma l'avvocato Mario Murone, legale di Salvatore - ove ve ne
fosse stato bisogno, quanto sostenuto da de Magistris subito
dopo essere venuto a conoscenza della sentenza di annullamento
della Cassazione: 'Ci sono alcune cose chiare dalle quali non si
può scappare: il fatto storico è ricostruito in via definitiva.
La Cassazione non può entrare nel fatto. La sentenza della Corte
d'Appello di Salerno in cui si parla di condotte, seppur
prescritte, di abuso d'ufficio, quindi di sottrazioni illecite
delle inchieste Why not e Poseidone, al fine di danneggiarmi e
avvantaggiare gli indagati, è un fatto storico acclarato e la
storia non può essere cambiata, qualunque sia la motivazione
della Corte di Cassazione'". "Il Tribunale di Salerno - conclude
Murone - ha disvelato la evidente pretestuosità
dell'affermazione di de Magistris".
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