"Siamo stanchi di essere ignorati,
vogliamo lavorare con dignità, diritti e sicurezza": è la
richiesta espressa oggi dagli operatori e dipendenti del turismo
in una manifestazione di protesta a Forio (Napoli),
nell'isola di Ischia, tenutasi in contemporanea con Capri,
Amalfi e Sorrento.
Al piazzale del Soccorso numerosi gli interventi che hanno
sottolineato lo stato di profonda crisi del settore turistico
indotta dalla pandemia e che ha colpito soprattutto i tantissimi
lavoratori - sopratutto stagionali del comparto che nel 2020
hanno lavorato quasi tutti per non più di 90/100 giorni e non
hanno potuto godere della Naspi o dei sussidi, facendo arrivare
a 2.500 le famiglie bisognose dell'aiuto della Caritas isolana.
Il sindaco di Forio e presidente Ancim Del Deo ha annunciato:
"chiesto come associazione delle isole minori al governo una
decontribuzione senza limiti di età per l'assunzione dei
lavoratori del turismo, agevolazioni ai cittadini per la TARI,
per l'IMU per le seconde case, che i canoni delle concessioni
demaniali restino ai comuni: è inutile elargire sostegni a
pioggia trascurando i settori veramente in difficoltà. Chiediamo
assistenza alle famiglie ed alle aziende per ripartire,non
assistenzialismo".
Per Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno "I sussidi non
danno dignità, dobbiamo pensare a ripartire e vogliamo farlo con
le vaccinazioni ai lavoratori del turismo per cui attrezzeremo
il terzo hub ad Ischia". Tante anche le testimonianze delle
difficoltà delle molte categorie imprenditoriali del cluster
turistico: degli albergatori, dei ristoratori, dei tour
operator, dei commercianti tutti messi alle strette dal crollo
degli arrivi degli ospiti, italiani e stranieri e per le quali
mancano le certezze per la ripartenza: tutti concordano sulla
necessità di rendere Ischia covid free come requisito
fondamentale per far ripartire il turismo, unica attività
produttiva isolana.
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