Avrebbe impiegato e trasferito
in una serie di attività (bar e ristorazione) i proventi di
centinaia di migliaia di euro derivanti da rapina, usura,
estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, attribuendo la
gestione e la titolarità fittiziamente a terzi, per lo più
congiunti (moglie e figlio), e per questo un pregiudicato di
Benevento, Salvatore Polizia di 57 anni, al termine delle
indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, è
stato arrestato dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico
Finanziaria della Guardia di Finanza e dagli agenti della
Squadra Mobile di Benevento in esecuzione di un'ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di
Benevento su richiesta della locale Procura della Repubblica,
retta da Aldo Policastro. Gli inquirenti hanno inoltre
denunciato altre cinque persone e sequestrato preventivamente
beni ed alcune società riconducibili a Polizia. "Si tratta -
commentano dalla Procura di Benevento - del primo provvedimento
giudiziario effettuato nel Sannio relativo alla intestazione
fittizia di beni provenienti da attività illecite, facilitate
dalla crisi economica da pandemia".
La Guardia di Finanza ha sequestrato tre imprese individuali e
di una società, tutte di Benevento, che gestiscono due noti bar,
uno in zona Duomo e l'altro in zona Mercato, e un ristorante di
recente apertura sito in via Marmorale, per un valore
complessivo stimato in oltre mezzo milione di euro. Della
gestione è stato incaricato un amministratore giudiziario per
salvaguardare l'attività commerciale e consentirne la
prosecuzione consentendo allo Stato di percepirne introiti, fino
a questo momento illecitamente percepiti dall'indagato oggi
sottoposto a misura cautelare.
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