"Lino ha speso la sua vita per la
giustizia. Ha indossato l'uniforme credendoci fino alla fine, la
portava cucita sulla pelle e oggi mi torna in mente il giorno
del suo giuramento e ricordo la felicità nei suoi occhi. Spero
che possa essere d'esempio per altri". Con la voce rotta dalla
commozione Giuliana Ghidotti, ricorda suo marito Pasquale
Apicella, detto Lino, assistente della polizia di Stato in
servizio al commissariato di Secondigliano, morto nello
svolgimento del suo dovere nella notte tra il 26 e il 27 aprile
2020. Apicella era alla guida dell'auto in servizio di pattuglia
e stava dando la caccia a un'auto con a bordo malviventi che
avevano tentato di svaligiare un bancomat. E proprio l'auto con
i banditi a bordo investì la volante causando la morte di
Apicella. E oggi la città di Napoli ha voluto ricordare in modo
permanente il sacrificio di Lino apponendo una targa all'angolo
tra via Tommaso Cornelio e Calata Capodichino. Sotto la targa
sono state deposte due corone: una del Comune di Napoli e
l'altra del Capo della Polizia.
"I tempi burocratici non coincidevano con i tempi di questa
tragedia - ha detto il sindaco Luigi de Magistris - ma c'è stata
una grande volontà di tutti: del Comune, della Polizia di Stato,
di tutte le Istituzioni. Questa targa serve non solo a ricordare
quello che è accaduto ma è anche per non dimenticare: le
tragedie a volte si ripetono anche perché si dimentica troppo
spesso quello che accade nei nostri territori, nelle nostre
strade".
Alla cerimonia hanno partecipato anche il questore di Napoli,
Alessandro Giuliano, e il prefetto, Marco Valentini. Presente
anche l'assessore ai Giovani, Alessandra Clemente.
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