Si confessa e, tramite il
sacerdote, restituisce più di 200 monete antiche al Parco
Archeologico di Paestum (Salerno). La storia è raccontata sui
profili social del Parco ed è l'ultima di una serie di
restituzioni da parte di persone che, mosse dal rimorso, hanno
deciso di riconsegnare quanto sottratto.
Come ha rivelato una prima analisi dei materiali da parte del
professor Federico Carbone, numismatico dell'università di
Salerno, in questo caso, però, tra originali antichi si
nascondevano anche una serie di falsi realizzati in maniera più
o meno professionale.
"Di 208 reperti numismatici - osserva Carbone - 7 sono falsi,
mentre dei 201 originali 5 sono in argento, una medaglietta è in
alluminio e tutti gli altri sono in lega di rame. Inoltre, sono
presenti 7 altri oggetti di vario materiale". Secondo il
direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, "si tratta di una
restituzione importante di materiali originali, misti con falsi,
sottratti indebitamente e che ora vengono reinseriti in un
contesto di legalità, ricerca e musealizzazione. Il nostro
appello a chi dovesse nascondere reperti archeologici a casa è
di seguire l'esempio e restituire, oltre agli oggetti, la storia
che essi raccontano al nostro territorio".
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