Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Boss in cella con telefoni negli slip

Boss in cella con telefoni negli slip

Scoperti e sequestrati dalla Penitenziaria a Napoli Poggioreale

NAPOLI, 19 ottobre 2019, 09:12

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Li tenevano nascosti negli slip e verosimilmente li utilizzavano anche per trasmettere messaggi ai loro accoliti: la polizia penitenziaria del carcere napoletano di Poggioreale ha sequestrato tre microtelefoni ad altrettanti detenuti in regime di alta sicurezza a causa del loro spessore criminale. Lo rende noto l'Osapp. Il segretario provinciale Luigi Castaldo chiede misure idonee che blocchino l'introduzione, sempre piu' frequente, di telefoni nelle carceri. "Crea grosse difficoltà operative, - spiega - mette a repentaglio la sicurezza del personale di Polizia Penitenziaria" e, soprattutto, "consente ai criminali di organizzare ulteriori azioni illecite". Per Castaldo servono "pene severe e strumenti per l'individuazione". Per il segretario regionale Vincenzo Palmieri, gli agenti lavorano, ormai, "in uno stato d'insicurezza". Il segretario generale Leo Beneduci, infine, auspica "un segnale forte delle istituzioni: dimostrino che gli agenti sono servitori e non servi dello Stato".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza