Oggi ricorre il 40simo
anniversario della morte del capo della squadra mobile Boris
Giuliano, ucciso il 21 luglio 1979 dal killer di Cosa nostra
Leoluca Bagarella mentre si trovava nel bar Lux in via Francesco
Paolo Di Blasi a Palermo. Stamane, organizzata dalla questura,
si è svolta la cerimonia commemorativa, con la deposizione di
una corona di alloro sul luogo del delitto e poi è stata
celebrata la messa di suffragio nella cappella della Soledad, in
salita Antonio Manganelli. Alla cerimonia hanno partecipato, tra
gli altri, il questore Renato Cortese, familiari di Giuliano,
tra cui il figlio Alessandro questore di Napoli, il vicesindaco
Fabio Giambrone, esponenti delle forze dell'ordine.
Domani, alle 20.30, nel chiostro seicentesco della questura,
andrà in scena una rappresentazione teatrale dedicata alla
figura di Boris Giuliano, dal titolo "Diario di un tramutato
sorriso", curata dal regista e drammaturgo palermitano Vincenzo
Pirrotta, che si è ispirato a un'intervista rilasciata alla Rai
dalla vedova del poliziotto, Maria Ines Leotta, dopo
l'assassinio. L'opera rappresenta il testo di cinque lettere
immaginarie scritte dalla moglie al marito Boris, che ne
raccontano gli ultimi cinque giorni di vita. La lettera
conclusiva è immaginata, invece, come scritta dopo la sua morte
dal marito alla moglie. I testi avranno una colonna sonora
originale del compositore Luca Mauceri, che la eseguirà dal vivo
al pianoforte. In scena con Pirrotta, l'attrice Cinzia
Maccagnano.
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