Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
In collaborazione con Comune di Corigliano Rossano
"Alcuni mesi fa ho
denunciato come rinunciare al nodo di Tarsia per l'Alta Velocità
avrebbe automaticamente escluso l'intera Calabria da quello che
è il più importante investimento infrastrutturale di questa fase
storica, con tutto il rispetto per l'avveniristico (e
costosissimo) Ponte sullo Stretto.
Non si trattava di una considerazione pessimistica, ma pratica".
Lo afferma, in una nota, il sindaco di Corigliano Rossano Flavio
Stasi.
"Sotto il profilo progettuale - aggiunge Stasi - gli
standard dell'alta velocità prevedono caratteristiche precise,
incompatibili con una rabberciata alla nostra attuale linea
tirrenica che, lo ribadisco, resta un intervento utile. Sotto il
profilo della sostenibilità, il nodo di Tarsia costituirebbe il
punto di accesso fruibile per circa 600 mila persone, un terzo
della popolazione calabrese, che oggi preferiscono (giustamente)
la gomma. Si tratta di 600 mila potenziali utenti in meno che
rendono l'investimento insostenibile.
A distanza di qualche mese ciò che sta accadendo è proprio
questo. Nessuno dice che la Calabria è fuori dall'alta velocità
ma nel frattempo non la finanziano, dopo averla resa
insostenibile con la cancellazione 'tecnica' del nodo di Tarsia.
È evidente che nel 2024, mentre si propagandano le mirabolanti
fattibilità del 'Ponte', dire che non si può fare una linea
ferroviaria centrale è tecnicamente una megafandonia. Ma ciò
che davvero è ingiustificabile è il silenzio assordante
dell'intera rappresentanza istituzionale di maggioranza, a
livello nazionale e regionale, la quale in maniera piuttosto
ridicola si copre dietro le considerazioni improvvisamente
profetiche di Rfi".
"Una scelta di questo tipo, che determina il mantenimento
dell'isolamento di un'intera area del Paese - sostiene ancora il
sindaco di Corigliano Rossano - è una scelta di carattere
politico, non tecnico. Questa dell'alta velocità non è e non può
essere una battaglia di schieramento: è evidente come tutti i
rappresentanti delle istituzioni dovrebbero attivarsi
sinergicamente per riaprire la partita del finanziamento
dell'infrastruttura e del nodo di Tarsia, che non serve a
Corigliano-Rossano, non è 'la stazione dietro casa', ma è
baricentrico rispetto un'intera fetta di popolazione e di
tessuto produttivo, un bacino di utenza ma anche un potenziale
vettore di crescita. Si apra una discussione tra istituzioni
locali, regionali e nazionali sul tema dell'Alta Velocità in
Calabria affrontando tanto la questione del finanziamento
dell'opera quanto quella degli indirizzi e delle scelte
progettuali che devono prevedere il nodo di Tarsia. Questa
dell'Alta Velocità è una vicenda storica che richiede da parte
della politica regionale protagonismo e capacità di badare agli
obiettivi dei calabresi prima che ai propri obiettivi politici.
In caso contrario anche questa volta la Calabria sarà
sacrificata sull'altare del carrierismo e degli equilibrismi
politici".
In collaborazione con Comune di Corigliano Rossano
Ultima ora