Sono entrati in camera di
consiglio i giudici della Corte d'assise di Cosenza che devono
giudicare Isabella Internò, la donna imputata di omicidio
volontario in concorso con ignoti per la morte dell'ex
fidanzato, il calciatore del Cosenza Donato Denis Bergamini,
avvenuta a Roseto Capo Spulico il 18 novembre del 1989. La
sentenza è prevista per il tardo pomeriggio o in serata.
L'accusa, a conclusione della requisitoria, la settimana scorsa,
ha chiesto la condanna di Internò a 23 anni di reclusione.
In aula era presente l'imputata. Tra i banchi la sorella di
Denis, Donata Bergamini con i figli Denis, Andrea e Alice.
L'udienza è iniziata con le repliche di accusa e difesa. Il
primo a parlare è stato il procuratore di Castrovillari
Alessandro D'Alessio. "Bisogna confrontarsi sui fatti non sulle
suggestioni - ha detto - e nessuna pressione è stata fatta.
Respingiamo fortemente qualunque tipo di allusione su
comportamenti per legge meno che corretti. La Procura si è
basata su fatti, prove, conclusioni".
Quindi è stata la volta del pm Luca Primicerio e poi
dell'avvocato della famiglia Bergamini Fabio Anselmo.
Quest'ultimo si è detto "indignato per le allusioni e le tesi
del complotto avanzate dalla difesa nel corso delle arringhe. La
famiglia Bergamini è stata accusata di voler speculare, di avere
fatto complotti non si sa con chi, quando nel corso delle fasi
iniziali dell'indagini ha riferito anche le dicerie su Denis".
Il legale ha anche sostenuto che la storia che Bergamini si
possa essere ucciso perché depresso per avere contratto l'Aids
sono "tutte suggestioni. Uno dei massimi esperti in materia ha
testimoniato che non c'era niente che facesse pensare neanche al
contagio". E anche la tesi della difesa che un altro possibile
motivo del suicidio fosse da ricercare perché inserito in strani
giri dall'allora compagno di squadra Michele Padovano è falsa
per Anselmo. Padovano - presente in aula - ha detto il legale,
"è una persona onesta, vittima di un'architettura calunniosa
volta a farlo passare come il motivo all'origine del suicidio".
Anselmo ha concluso la sua replica rivolgendosi ai giudici della
Corte d'assise: "se Internò è innocente o colpevole lo
deciderete voi, ma quello che tutti noi sappiamo è che Denis è
stato ucciso".
A concludere le repliche è stata l'avvocata di Internò,
Rossana Cribari. "Se si dice che Bergamini è stato ucciso - ha
detto - dovete dire quali sono le parti esecutive del delitto.
Mi dovete dire come è stato ammazzato, cosa ha fatto A e cosa ha
fatto B, come ho portato il corpo sulla statale e perché nessuno
mi ha visto".
Tra il pubblico presente, anche padre Fedele, il frate
storico tifoso del Cosenza.
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