Il gip di Paola, Carla D'Acunzo, ha
disposto l'archiviazione per gli imputati nel processo "Marlane
Bis", ex dirigenti e impiegati, accusati di omicidio colposo e
lesioni colpose in relazione alla morte o alle patologie gravi
riguardanti una quarantina di operai dell'industria tessile
Marlane di Praia a Mare, in provincia di Cosenza, dismessa nel
2004 dal Gruppo Marzotto.
Non ci sarà nessun processo, dunque, per Vincenzo
Benincasa, Salvatore Cristallino, Ivo Comegna, Carlo Lomonaco,
Attilio Ruisse, Silvano Stoner ed Ernesto Antonio Favrin,
attuale proprietario del Gruppo Marzotto. Tutti, avrebbero
dovuto rispondere delle accuse di omicidio colposo e lesioni
colpose derivate, 7 anni fa, da nuove denunce presentate alla
Procura della Repubblica di Paola da ex operai ammalati e
congiunti dei deceduti a seguito della contrazione di tumori
ritenuti conseguenza dell'esposizione a sostanze chimiche
utilizzate nei processi di produzione della fabbrica tessile.
Il gip di Paola era chiamato a decidere se accogliere la
richiesta di archiviazione del procedimento avanzata nei mesi
scorsi dal pm, dopo le relazioni dei consulenti, oppure
procedere al rinvio a giudizio delle sette persone indiziate.
Per il giudice non sono emersi elementi tali da stabilire un
nesso certo tra le patologie tumorali contratte dagli operai e
le sostanze utilizzate e, inoltre, l'insussistenza della
necessità di ulteriori atti di indagine. Gli indagati sono stati
difesi da un numeroso collegio difensivo costituito tra gli
altri dagli avvocati Pietro Perugini, Angelo Giarda, Enrico
Giarda, Nico D'Ascola, Guido Calvi, Paolo Sisto, Niccolò
Ghedini, Paolo Giacomazzo, Stefano Putinati, Gianluca Luongo,
Patrizia Morello, Licia Polizio.
Le accuse del Processo Marlane Bis ricalcavano quasi
interamente quelle del primo procedimento, conclusosi con
l'assoluzione in due gradi di giudizio di tutti gli imputati per
tutti i reati che andavano dall'omicidio colposo al disastro
ambientale e alla rimozione od omissione dolosa di cautele
contro infortuni sul lavoro.
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