In occasione del 46mo
anniversario dell'omicidio dell'appuntato Stefano Condello e del
carabiniere Vincenzo Caruso, i due rappresentanti dell'Arma
uccisi nella strage di Razzà, sono stati ricordati nel corso di
una una cerimonia commemorativa che si è svolta a Taurianova.
All'evento, alla presenza del prefetto di Reggio, Massimo
Mariani, del comandante provinciale, colonnello Marco Guerrini,
hanno presenziato le massime autorità militari e civili, i
vertici della magistratura, rappresentanze dell'Arma
territoriale e dell'Associazione nazionale carabinieri e del
Comune. Dopo un breve momento di raccoglimento davanti al
monumento eretto nella piazza intitolata ai due militari, è
stata celebrata una messa nella chiesa matrice officiata dal
cappellano militare don Aldo Ripepi, e, per finire, al cippo
eretto sul luogo dell'eccidio, è stato deposto a cura dei
militari della locale stazione, un cuscino di fiori devoluto
dalla sezione cittadina dell'Anc.
L'appuntato Stefano Condello, nato Palmi, al'epoca 47enne e
il carabiniere Vincenzo Caruso, nato Niscemi (Caltanissetta), in
quel primo di aprile del 1977 assieme al collega Pasquale
Giacoppo iniziarono il loro turno quotidiano nell'aliquota
radiomobile della Compagnia di Taurianova e percorrendo la
Statale 101-bis in direzione di contrada Razzà di Taurianova
notarono quattro auto ed una vespa parcheggiate sul lato della
strada nei pressi della masseria di un pericoloso pregiudicato.
Dopo avere deciso di andare a controllare lasciarono il collega
Giacoppo a presidio del mezzo ma una volta giunti sul posto si
resero conto che due noti pregiudicati tra tutti quelli presenti
erano armati di pistole. Ne nacque prima una colluttazione e poi
una sparatoria. Il carabiniere Giacoppo, uditi gli spari, decise
di avvicinarsi e s'imbatté in tre individui armati di fucile
ingagiando con loro un altro scontro che si concluse senza
conseguenze per lui determinando la fuga dei malviventi.
Il 21 luglio 1981 la Corte d'Assise del Tribunale di Palmi
condannò i responsabili dell'eccidio a pesanti pene detentive.
In relazione al comportamento dei militari, è stata loro
concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.
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