Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Caporalato:4 arresti nel reggino, sequestro azienda agricola

Caporalato:4 arresti nel reggino, sequestro azienda agricola

Braccianti reclutati in Sicilia e sfruttati per raccolta agrumi

REGGIO CALABRIA, 25 febbraio 2022, 13:07

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria ha arrestato e posto ai domiciliari un imprenditore agricolo della provincia di Siracusa e tre presunti caporali, due italiani e un tunisino. I quattro sono ritenuti responsabili dello sfruttamento di alcuni braccianti agricoli extracomunitari addetti alla raccolta di agrumi nella piana di Gioia Tauro. Sequestrata anche l'azienda di cui è titolare l'imprenditore.
    Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura diretta dal procuratore Emanuele Crescenti, rappresenta l'epilogo di un'attività investigativa avviata e condotta, nel mese di novembre 2020, dai militari del Nil di Reggio Calabria a seguito della denuncia di sei braccianti giunti in Calabria dalla Sicilia per raccogliere mandarini.
    Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Lucisano, hanno fatto seguito alla denuncia di uno dei braccianti consentendo di rassicurare gli altri lavoratori coinvolti e ottenerne la fiducia per accertare il ruolo di un "caporale" tunisino che reclutava, in Sicilia, i braccianti agricoli per destinarli alla raccolta dei mandarini nella piana di Gioia Tauro promettendo loro ottimi guadagni.
    I lavoratori, una volta giunti nel reggino, dovevano prestare la propria opera dall'alba fino a tarda sera sotto la stretta sorveglianza degli altri i due caporali siciliani e con la minaccia di licenziamento immediato qualora si fossero ribellati a quelle condizioni di lavoro. Il compenso era di un euro per ogni cassetta raccolta e a loro non venivano forniti dispositivi di protezione dalla pandemia da Covid 19 malgrado le norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
    Denunciato, per omessa comunicazione, anche il gestore di una struttura ricettiva dove i braccianti erano alloggiati.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza