"Da vent'anni svolgiamo le
funzioni giurisdizionali senza alcuna tutela. A tutt'oggi, se ci
ammaliamo, non veniamo pagati e restiamo a casa senza tutele. Si
tratta di una protesta che porteremo avanti fin quando non
avremo un riscontro serio e positivo da parte dello Stato
italiano". E' quanto affermano Patrizia De Marco e Maria
Antonietta Sesti, entrambe vice procuratori a Cosenza che, da
lunedì, hanno avviato uno sciopero della fame.
Stamane, davanti al tribunale di Cosenza, è stata attuata
una manifestazione per richiamare l'attenzione "sulla
persistente negazione - hanno spiegato i manifestanti - ai
magistrati onorari, di diritti fondamentali per qualsiasi
lavoratore (malattia, previdenza, assistenza , maternità,
retribuzione dignitosa e proporzionale ), nonché della
instaurazione e del cosciente mantenimento di un sistema di
'caporalato' di Stato che, da venti anni, opera ai danni di
cinquemila laboriosi magistrati onorari, riconosciuti quali
'lavoratori', e non 'volontari' della giustizia, dalla Corte di
Giustizia Europea. Il progetto di riforma della categoria versa
da mesi in una situazione di stallo presso la competente
Commissione".
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