La Guardia di finanza di
Reggio Calabria, coordinata dalla Dda reggina, diretta dal
Procuratore Giovanni Bombardieri, ha notificato la chiusura
indagini a 19 persone tra i quali imprenditori e funzionari
pubblici infedeli, indagate, a vario titolo, per concorso
esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per
delinquere finalizzata alla turbativa d'asta, intestazione
fittizia, aggravati dal metodo mafioso, corruzione, reati
ambientali e abuso d'ufficio.
L'operazione, denominata "Rupes", che avrebbe portato alla
luce una serie di appalti truccati, si fonda sulle risultanze
delle indagini condotte dal Gico di Reggio Calabria, nei
confronti di imprenditori "collusi" con esponenti delle cosche
cittadine e pubblici ufficiali corrotti che, associandosi tra
loro, avrebbero determinato, tra il 2009 e il 2013, per imprese
riconducibili a soggetti vicini alle cosche "Condello", "Libri",
"Tegano", "Paviglianiti" di San Lorenzo e "Iamonte" gli esiti di
diverse gare per lavori pubblici.
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