Capitale dello stato del Pernambuco e un po' dell'intero nord-est brasiliano, Recife è luogo di molti contrasti, di miserie e ricchezze, di gioia sfrenata e improvvise tristezze, di abbondanza e miseria, di antico e moderno. Il tutto viene sublimato in quel Carnevale che ogni anno porta nelle strade della 'Venezia del Brasile' (ci sono 50 canali e ponticelli vari, ma agli occhi di un italiano è un paragone irriverente) due milioni di persone che si scatenano al ritmo del frevo e del maracatù, generi musicali di cui questa terra è la patria.
    Il Mondiale ha dato una ripulita alla città, che regala il suggestivo lungomare di Boa Viagem. Ma se fate il bagno, attenzione agli squali, come segnalano i cartelli piantati nella sabbia: anche nel luglio scorso c'è stato un attacco mortale. Da vedere sono poi i dintorni, come la splendida Olinda, patrimonio dell'umanità con le sue magnifiche chiese barocche e sede di un altro celebre Carnevale, o Porto de Galinhas, perla del litorale a una settantina di km. da Recife. Chi può, e ha tempo, dovrebbe anche prendere un aereo ad elica per l'arcipelago di Fernando de Noronha, paradiso naturistico e meta prediletta di coppie in luna di miele.
    Recife impazzisce per il calcio nonostante le sue tre squadre, lo Sport, il Santa Cruz e il Nautico, non siano mai andate al di là di conquiste di titoli locali, a parte uno scudetto e una Coppa nazionali vinti dai rossoneri dello Sport nel 1987. Le rivalità sono molto accese, così come gli scontri che di recente ci sono stati fra gruppi ultrà, al punto che a marzo un pubblico ministero del tribunale locale, Ailton Alfredo de Souza, ha imposto lo scioglimento dei gruppi di tifosi organizzati.
    Incerto è il destino post-mondiale dello stadio, nel senso che non è ancora certo che vi giocheranno tutti e tre i team cittadini. A penalizzare la 'torcida' è il fatto che l'Arena Pernambuco è stata costruita fuori città, in località Sao Lourenço da Mata, ed è difficile arrivarci, come si è visto nella Confederation Cup, con tanti spettatori che si presentavano allo stadio a partita cominciata pur essendo partiti ore prima. I vari terminal di trasporto integrato, le metropolitane e le 'navette' rapide si sono rivelati un fallimento, ma non è detto che il caos si ripeta.