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Risultato Finale
Germania 1
0 Argentina
25 giugno, 00:03Mondiali 2014
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Italia bissa Sudafrica, 7/o ko ai gironi

Non ha un nome sconosciuto come il leggendario odontotecnico nordcoreano Pak Doo Ik cinquant'anni fa o lo sconosciuto slovacco Robert Vittek più recentemente (Sudafrica 2010), anche perchè il capitano dell'Uruguay Diego Godin ha appena vinto una Liga ed è stato finalista di Champions. Ma tant'è, la sostanza non cambia: la precoce eliminazione dell'Italia dai Mondiali brasiliani per mano della 'Celeste' entra di diritto tra le pagine più nere della secolare storia della nazionale azzurra. Ci sono sconfitte che bruciano (come la finale persa ai rigori contro il Brasile nel 1994, l'eliminazione sempre dal dischetto con l'Argentina del 1990 e i penalty ancora fatali del 1998 in Francia) ma soprattutto debacle che non si cancellano.

Su tutte quella entrata nella leggenda del 1966: la regina d'Inghilterra era Pelè, canterà Antonello Venditti, ma gli azzurri di Fabbri si inchinano ai semisconosciuti e dilettanti nordcoreani, diventati sinonimo di vergogna sportiva. Adesso, dopo Sudafrica 2010, le pagine nere si arricchiscono di un nuovo capitolo, Brasile 2014. Era dagli anni '50 e '60 che non accadeva che l'Italia non riuscisse a superare il primo turno in due edizioni di seguito. Dopo i trionfi del 1934 e del 1938 e la pausa per il conflitto mondiale, gli azzurri non riuscirono a passare il primo turno né nel 1950 né nel 1954, e nel 1958 ai Mondiali nemmeno ci arrivarono, eliminati dall'Irlanda del Nord nelle fasi eliminatorie.

E di nuovo non superarono il primo turno nel 1962 e 1966 (l'anno della "famosa" sconfitta 1-0 contro la Corea). Prima della doppia debacle 2010-2014, un'altra sola volta il cammino italiano si era interrotto al primo atto: gli azzurri prima sfiorano un'altra Corea andando sotto contro Haiti nel match inaugurale (finirà 3-1 per l'Italia), poi ci penseranno Szarmach e Deyna a mandarli a casa decretando la fine di un ciclo che aveva avuto il punto più alto quattro anni prima nella finale contro Pelè a Messico '70. Dopo gli anni '80 e '90 che regalano un primo e un secondo posto e qualche delusione (Francia '98), sono i Mondiali nippo-coreani del 2002 a far rivivere agli azzurri l'incubo del '66, anche se stavolta per mano dei cugini sudcoreani, complice il discusso arbitro ecuadoriano Byron Moreno.

Le polemiche che accompagnarono quella spedizione sono ancora fresche ma, recriminazioni a parte, la delusione resta tra le più cocenti della storia azzurra. Anche se, purtroppo, non l'ultima, visto che quattro anni fa ci pensò lo slovacco Vittek, uno che sbarcava il lunario sui campi turchi dell'Ankaragucu, a mandare a casa il campione del Mondo Marcello Lippi. E si arriva così a Natal, epilogo infelice della spedizione brasiliana, maturato però già dopo un'altra 'epica' debacle contro il Costa Rica, 28mo nel ranking Fifa

 

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