La Guardia di finanza e i carabinieri
stanno eseguendo, nelle province di Bari e Roma, un decreto di
sequestro preventivo di beni immobili, disponibilità finanziarie
e crediti, del valore di dieci milioni, emesso dal gip di Bari
nell'ambito dell'inchiesta 'Copia ed incolla' su una presunta
frode legata a superbonus ed ecobonus. Il sequestro viene
eseguito nei confronti di tre persone - indagate a vario titolo
per truffa aggravata ai danni dello Stato, ricettazione,
autoriciclaggio e uso di atti falsi - e di una società,
riconducibile agli indagati, alla quale vengono contestati
illeciti amministrativi. Dalle indagini è emerso un articolato
sistema di frode finalizzato all'indebito utilizzo delle
agevolazioni per gli interventi edilizi. Secondo l'accusa, due
degli indagati avrebbero costituito e gestito, di fatto, una
società edile di Putignano (Bari) - amministrata da un
prestanome - che avrebbe emesso fatture per lavori edili mai
effettuati in danno di ignari contribuenti, creando così,
ritengono gli inquirenti "i presupposti per la generazione di
ingenti crediti fiscali fittizi ottenuti grazie al meccanismo
dello sconto in fattura". Parte dei crediti così ottenuti dalla
società sarebbero stati ceduti ad altre due società di capitali
(con sede nelle province di Bari e Venezia), a prezzi
"notevolmente scontati rispetto al loro valore nominale, e
utilizzati in compensazione, con i modelli F24, di debiti di
natura tributaria e previdenziale. Le indagini hanno riguardato
novanta immobili interessati dai lavori edili di
ristrutturazione nelle provincie di Bari, Lecce e Potenza.
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