Una perdita del due per cento in
un anno, dal 2022 al 2023, si è registrata nella crescita delle
imprese guidate da donne in Basilicata: è quanto evidenziato da
un rapporto di Confartigianato sul lavoro femminile in Italia,
che certifica come sul territorio lucano siano state registrate
318 aziende in meno.
Una frenata - è scritto nel rapporto - che incide
relativamente, rispetto al tasso di "femminilizzazione" del
sistema produttivo, che in Basilicata resta al 26,5 per cento,
con una percentuale molto più alta rispetto a quella italiana
(22,2 per cento) e del Mezzogiorno (23,7 per cento).
"Le imprenditrici - ha commentato la dirigente nazionale e
regionale Confartigianato, Rosa Gentile - soffrono la bassa
spesa pubblica per sostenere famiglie e giovani". Secondo il
rapporto di Confartigianato, nel 2022 la spesa pubblica tra
fondi per l'imprenditorialità femminile, incentivi
all'occupazione femminile e misure di conciliazione vita-lavoro,
è diminuita del 25,6 per cento rispetto al 2021.
"Le speranze di recupero - ha concluso - sono affidate
all'aumento del 24,9 per cento degli stanziamenti del triennio
2024-2026 e agli interventi del Pnrr che però mostrano ritardi
di attuazione e alla conclusione del 'Bando Pnrr Piccoli Comuni'
sono stati approvati solo tre progetti lucani perché soprattutto
nei piccoli comuni le donne hanno maggiori difficoltà a
realizzare impresa, facendo i conti con la carenza di servizi
alla famiglia e in primo luogo con lo spopolamento".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA