Sono 117 i milioni dimetri cubi di
acqua in meno, rispetto allo stesso periodo del 2023, nelle
dighe della Basilicata: è quanto emerge dai dati
dell'Osservatorio Associazione Nazionale Bonifiche ed Impianti
Irrigui. Nel dettaglio sono stati calcolati 85 milioni di metri
cubi mancanti nell'invaso di Montecotugno-Senise (Potenza) e 26
in quello di San Giuliano (Matera) anche se la tendenza
dell'ultima settimana è in rialzo, con un aumento di 20 milioni.
"Occorre subito una verifica del piano irriguo - ha detto il
componente dell'esecutivo nazionale dell'Anbi, Donato Di Stefano
della Cia - per monitorare fabbisogni ed esigenze degli areali a
produzione intensiva di pregio, sulla scorta delle prenotazioni
avanzate e delle eventuali esigenze per le seconde colture".
Di Stefano ha rilanciato la proposta della "redazione di
piani per le aree ad agricoltura intensiva e irrigue, partendo
dalla ottimizzazione e l'efficientamento dei sistemi di accumulo
e distribuzione della risorsa idrica, favorendo il recupero dei
reflui e delle acque di vegetazione". "E' necessario il
completamento - ha concluso - di opere e infrastrutture
destinate all'asservimento di nuovi areali quali il distretto G
dell'area bradanica o quelle dell'alta Valle dell'Agri a
Marsiconuovo, dell'Alto Vulture-Lavellese con la diga del
Rendina e la realizzazione di interconnessioni fra gli schemi
idrici lucani".
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