"E' con grande piacere che oggi
consegno al già consigliere regionale Franco Vinci, un uomo
delle Istituzioni che nel corso degli anni ha ricoperto numerosi
incarichi pubblici importanti nella nostra regione, la medaglia
celebrativa dei 50 anni della Regione Basilicata come segno di
riconoscimento per l'impegno profuso nella sua carica di
rappresentante istituzionale della Regione Basilicata". Così -
secondo quanto reso noto dall'ufficio stampa - il presidente del
Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, durante la
cerimonia di premiazione di Franco Vinci, "uno dei protagonisti
della stagione di architettura istituzionale regionalista".
Medico di professione, ha ricoperto la carica di assessore
alla Sanità nella prima Giunta Verrastro, nel biennio 1970/1972,
consigliere segretario dal maggio 1974 fino al termine della
prima legislatura e Vice presidente del Consiglio regionale
nella seconda legislatura (1975-1980). "Un amministratore
capace, con una visione alta del servizio pubblico - ha
evidenziato Cicala - che ha vissuto ogni incarico, politico e
professionale, animato sempre da una profonda passione civile ed
avendo sempre a cuore l'interesse generale della comunità
locale. Saldamente ancorato ai valori costituzionali, Vinci,
dotato di una profonda visione delle cose, ha saputo lasciare il
segno nel tessuto civile e sociale della nostra Basilicata".
Per Vinci "è un onore e un'emozione grande ricevere questo
riconoscimento. Un riconoscimento che condivido con tutti i miei
colleghi ex consiglieri regionali e che dedico anche a chi non è
più tra noi. Le parole di stima nei miei confronti mi commuovono
e mi riempiono di orgoglio. Ho sempre vissuto l'esperienza
politica con spirito di servizio, come occasione per affrontare
i problemi e fare qualcosa di buono per la mia regione.
Esplicavo le mie funzioni, privilegiando il confronto,
stimolando il dibattito, percorrendo il territorio lucano in
lungo e in largo, così da conoscere da vicino i problemi che le
comunità vivevano. A quei tempi non esistevano i telefonini e i
social. A quei tempi ci si incontrava per capire, per trovare
soluzioni, per pianificare, per costruire un comune sentire
sulle cose fondamentali".
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