Peter Greenaway, 81 anni, gira con
sei sceneggiature sotto il braccio in cerca di produttori, ma un
progetto ce l'ha davvero ed è Lucca Mortis: "Un film che sarà
incentrato molto sulla città e sulla sua architettura, che come
sapete è una delle mie passioni". È quanto racconta alla quarta
edizione del Matera Film Festival 2023, in programma fino al 7
ottobre. Ma il regista britannico guarda anche a Matera, dove è
ospite, e pensa anche a un progetto su un personaggio come San
Giuseppe.
Per quanto riguarda Lucca Mortis, con protagonista Morgan
Freeman, il film racconta la storia di uno scrittore newyorkese
che prende un anno sabbatico per visitare questa città toscana
alla ricerca delle sue origini. "Ci sarà inevitabilmente un
parallelo fra le torri gemelle di New York e quelle di Lucca, e
anche quelle della vicina Pisa e di Bologna. Un parallelo, se si
vuole, tra mortalità e immortalità, in quanto quelle moderne
sono spesso miserabilmente in rovina mentre le antiche sono
ancora lì al loro posto". E ancora Greenaway: "Io ho ormai
ottant'anni e penso inevitabilmente molto alla fine di tutte le
cose e spesso, sarà l'età, rifletto sull'attuale diffusione dei
suicidi in Giappone e negli Stati Uniti".
Regista, sceneggiatore, montatore, scrittore e pittore
britannico, non manca di rivendicare ancora una volta
l'importanza della pittura anche per chi si misura con il
cinema. "Un regista secondo me dovrebbe essere per prima cosa un
pittore. Il fatto è che il cinema è un'arte giovanissima
rispetto alla pittura che ha più di 40.000 anni. Un esempio: un
film di Charlie Chaplin e uno di Martin Scorsese non sono poi
così lontani l'uno dall'altro. E con questo voglio dire che il
cinema è qualcosa che ancora deve mostrare la sua vera natura.
Oggi conta troppo il profitto e poco il sentimento, invece
bisognerebbe affrontare un film come lo si fa con un quadro".
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