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TUNISI - Il ministro tunisino della Giustizia, Ghazi Jeribi, ha firmato oggi una circolare che annulla la numero 216 del 5 novembre 1973, quella che impediva alle tunisine di sposarsi con non musulmani. Cade così uno degli ultimi elementi dell'ordinamento derivanti dalla legge islamica e tali da ostacolare una piena uguaglianza di genere fra i cittadini.
Fino ad oggi infatti tali matrimoni erano possibili se l'uomo si convertiva all'Islam davanti al Mufti della Repubblica, che rilasciava un certificato da presentare allo stato civile tunisino. Una donna delle altre due religioni 'del libro', cioè una cristiana o un'ebrea hanno invece sempre potuto sposare un musulmano.
Nelle motivazioni il ministro della Giustizia scrive che la circolare del '73 è contraria agli articoli 201 e 41 della Costituzione tunisina, e anche agli accordi internazionali sottoscritti dalla Tunisia. Dunque, sulla base della nuova circolare, le donne tunisine potranno sposare d'ora in poi chi vorranno, indipendentemente dalla religione.
Il provvedimento odierno fa seguito al discorso pronunciato dal presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi il 13 agosto scorso, in occasione della Festa della Donna, ed in cui annunciava di voler giungere all'uguaglianza assoluta dei sessi dettata dalla Costituzione, tramite una commissione di studio, assicurando l'uguaglianza uomo-donna nel diritto ereditario e, appunto, il matrimonio tra una tunisina e uno straniero non musulmano. A favore del discorso del presidente si era schierato l'Ufficio del Mufti della Repubblica ma una bocciatura, in particolare della proposta sul diritto ereditario, era giunta da Al Azhar al Cairo, massima autorità dell'Islam sunnita.
Nell'Islam infatti la questione ereditaria rappresenta una sorta di tabu', poiché nel Corano é scritto fra l'altro che alle donne spetta la metà dell'eredità rispetto all'erede maschio.
"Tutti i testi legati al divieto del matrimonio della donna tunisina con uno straniero (non musulmano), in particolare la circolare del 1973 e tutte le circolari ad essa riconducibili, sono state annullate. Felicitazioni alle donne tunisine per la consacrazione del diritto alla libertà di scegliere il proprio congiunto", ha scritto sulla sua pagina facebook la portavoce del presidente della Repubblica tunisina, Saïda Garrach.