(ANSAmed) - TUNISI, 25 FEB - Continua il giro per il mondo di
''Ferite a morte'', lo spettacolo teatrale di Serena Dandini, in
cui le vittime di femminicidio raccontano in prima persona la
loro drammatica storia. Dopo le sedi Onu a New York e Ginevra,
Washington, Bruxelles, Londra, Lussemburgo e Strasburgo e
Parigi, l' 8 marzo prossimo, giornata internazionale della
donna, ''Ferite a Morte'' andrà in scena a Tunisi, al Teatro
4ème Art, con oratrici d'eccezione del mondo dello spettacolo,
della cultura, della società civile, in francese, arabo
letterario e dialetto tunisino. Ci sarà anche Emma Bonino, che
Dandini ha definito ''l'angelo di questo progetto'' per averle
sottoposto il testo ''per prima, prima di decidere di andare
avanti'', e che ha già partecipato a numerosi precedenti
edizioni. Dopo il grande successo riscosso in Italia e nel
mondo, per la prima volta lo spettacolo approda in un paese
arabo, continuando a raccontare le storie di donne che hanno
subito violenza e le cui voci non vogliono essere dimenticate,
''perché la violenza delle donne è un problema senza
passaporto'', ha spiegato Serena Dandini l'anno scorso alla
presentazione dello spettacolo all'Istituto francese di cultura
di Parigi. Nonostante la malattia che ha colpito l'ex ministro
degli esteri italiano, la sua attività di sensibilizzazione per
i diritti delle donne non si è mai interrotta, prova ne e' la
sua volontà di essere presente a Tunisi, in un paese in cui
Codice dello statuto personale ha consentito alle donne tunisine
di godere di una condizione unica nel mondo arabo in termini di
diritti ma che a volte rimangono tali solo su carta, a titolo di
esempio, deve essere infatti ancora votata dal parlamento una
legge organica sulla violenza contro le donne. L'evento si
svolge in collaborazione con FIDH, (Federazione internazionale
dei diritti dell'uomo, filiale Tunisia), LTDH (Lega tunisina dei
diritti dell'uomo), AFDT (Association femmes démocrates
tunisiennes), le ONG italiane CEFA Onlus, GVC Onlus, e No Peace
Without Justice, con il sostegno dell'Istituto Italiano di
Cultura di Tunisi ed il patrocinio del Ministero degli Esteri,
Ambasciata Italiana a Tunisi e Regione Emilia Romagna.
Promosso anche da ENI, Unipol Banca e Legacoop Emilia Romagna.
(ANSAmed).