Nei giorni scorsi un alto esponente del sistema di repressione del governo siriano, Anwar Raslan, è stato condannato all'ergastolo da un altro tribunale tedesco, questa volta a Coblenza, perché riconosciuto colpevole di aver commesso crimini contro l'umanità.
La giustizia tedesca si avvale del principio della giurisdizione universale secondo cui presunti crimini particolarmente gravi come genocidio, tortura, crimini di guerra e contro l'umanità possono essere giudicati indipendentemente dal luogo dove possono sono stati compiuti.
L'imputato 36enne Alaa Mussa è apparso stamani alla sbarra di fronte alla Corte regionale superiore di Francoforte. Mussa è da sette anni in Germania e da due dietro le sbarre.
L'imputato deve rispondere di 18 accuse per tortura e crimini contro l'umanità, commessi - secondo gli inquirenti - tra il 2011 e il 2012 quando lavorava in un ospedale militare nella città siriana di Homs.
A lui vengono imputate azioni raccapriccianti e sevizie nei confronti di persone arrestate nei giorni delle violenti repressioni delle proteste pacifiche da parte di attivisti e gente comune. (ANSAmed).