(ANSAmed) - ROMA, 23 APR - Resistere, per non dimenticare mai
la tragedia vissuta dal popolo palestinese. Venticinque anni
passati con la matita in mano, in difesa della sua gente e di
tutti i poveri e gli oppressi del mondo, interrotti bruscamente
da un colpo di arma da fuoco con silenziatore con cui nel 1987
venne ucciso a Londra. L'artista palestinese Naji al-Ali e'
stato sicuramente tra i piu' grandi vignettisti di tutti i
tempi: noto soprattutto per avere raccontato all'uomo medio
arabo ''la repressione e l'occupazione, l'oppressione e
l'indifferenza, l'ingiustizia'' subite dai palestinesi.
A lui e' stata dedicata un'antologia. In questi giorni arriva
infatti nelle librerie ''Filastin. L'arte di resistenza del
vignettista palestinese Naji al-Ali'' (Eris, pp.224, 17 Euro),
la prima raccolta di caricature pubblicata in Italia, grazie
alla collaborazione con il figlio, Khaled al-Ali. Filastin (che
in arabo vuol dire Palestina) contiene 175 vignette originali
accuratamente restaurate e raggruppate in 5 capitoli: Palestina,
Libano, Paesi Arabi e Occidente, Petrolio, Valori Universali.
Nato nel 1936 a Asciagara, in Galilea, dopo la proclamazione
della nascita dello Stato di Israele, a soli 11 anni, al-Naji
abbandona la sua terra e si rifugia in uno dei campi profughi
allestiti nel Sud del Libano, Ain Al-Hilwa, vicino Sidone. Ed e'
proprio questa drammatica esperienza che lo portera' per tutta
la sua carriera artistica a non dimenticare e avolere tenere
alta l'attenzione su questo dramma. Lo fa innanzitutto con
Handala, il suo personaggio piu' famoso: un bambino di 11 anni,
scalzo, con i capelli dritti in testa, sempre disegnato di
spalle. A simboleggiare le spalle che in molti hanno voltato
alla Palestina e ai suoi profughi, come lui stesso spiegava in
una intervista ritenuta il suo testamento, rilasciata nel 1984
alla giornalista e scrittrice Radwa Ashour: ''Io sono Handala,
del campo profughi di Ain Al-Hilwa, prometto di rimanere fedele
alla causa''. Questo bambino, ''e' come una goccia d'acqua sulla
mia fronte che mi tiene sveglio e mi protegge dal cadere in
errore e perdermi. E' come una bussola che mi indica sempre la
Palestina''.
In 25 anni di carriera, le caricature di al-Ali sono state
pubblicate su decine di testate arabe: da al-Hurriyyah (organo
del movimento panarabo) a as-Safir (Libano), al-Qabas (Kuwait),
al-Shiraa (Libano) e sono state raccolte in tre volumi. Oggi la
sua famiglia sta tentando di mantenere viva la sua opera. ''Se
l'obiettivo dell'assassino era eliminare fisicamente Naji, il
nostro dovere di famiglia, amici e colleghi, e' quello di fare
in modo che il nome, la vita, i lavori e le cause per cui Naji
ha sempre combattuto non vadano dimenticate e che siano anzi
divulgate al piu' ampio pubblico possibile'', spiega il figlio
Khaled.
Parte del ricavato del libro, rende noto la casa editrice
torinese, andra' a finanziare alcuni progetti portati avanti dal
Comitato di Solidarieta' del Popolo Palestinese di Torino che ha
contribuito alla pubblicazione e alla traduzione dei testi del
volume. (ANSAmed).