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In Cisgiordania 10 palestinesi uccisi in scontri coi militari

Israele, 'operazione antiterrorismo'. Tre giorni di lutto

26 gennaio, 18:07

TEL AVIV - Almeno dieci palestinesi sono rimasti uccisi durante scontri armati con l'esercito israeliano avvenuti a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo ha confermato il ministero della Salute locale che parla anche di 20 feriti, di cui 4 gravi. Tra i morti c'è anche una donna anziana.

La radio militare israeliana ha fatto sapere che l'esercito ha fatto ingresso in forze oggi a Jenin per "catturare un terrorista di spicco". Fonti militari citate dai media aggiungono che si tratta di uno dei comandanti locali della Jihad islamica che "ha progettato un grave attentato, da realizzarsi nell'immediato" contro civili israeliani. Secondo le fonti, a Jenin si sono avuti prolungati scontri a fuoco in uno dei quali miliziani palestinesi sono riusciti ad abbattere un drone dell'esercito. Si tratta, secondo le fonti, di una delle operazioni più importanti condotte a Jenin dall'esercito negli ultimi mesi. Un portavoce militare afferma di essere al corrente che nel corso degli scontri a fuoco avvenuti oggi a Jenin "è stata colpita anche una civile palestinese. Le circostanze di questo episodio vengono ora accertate". Nella ricostruzione dell'operazione, l'esercito ha precisato fra l'altro di aver scoperto all'interno di un edificio dove si barricavano miliziani palestinesi anche due ordigni pronti per l'uso. Sono stati fatti detonare da artificieri dell'esercito. Le forze israeliane non hanno avuto feriti, ha precisato l'esercito.

"Un massacro compiuto dal governo di occupazione israeliano nel silenzio internazionale": così Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente Abu Mazen, ha definito quanto successo a Jenin. "L'incapacità e il silenzio internazionale - ha aggiunto Abu Rudeinah - incoraggiano il governo di occupazione a commettere massacri contro la nostra gente di fronte al mondo".

 Il presidente della Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha proclamato tre giorni di lutto nazionale e ha ordinato l'esposizione a mezz'asta delle bandiere nazionali in onore dei "martiri del massacro, ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Poco prima Abu Mazen aveva convocato a Ramallah una riunione straordinaria dell'esecutivo dell'Anp.

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