"Questo protocollo - ha spiegato - per il momento, perché è in via sperimentale, riguarda 300 persone, che saranno distribuite in tre regioni italiane, il Veneto, il Lazio e la Calabria. Naturalmente l'importanza di questo protocollo è che si tratta di una via legale che si unisce ai corridoi umanitari e che nasce proprio da quell'esperienza fortemente positiva di accoglienza e di integrazione e che vuole aiutare il sistema Paese nello sviluppo del mondo del lavoro che in alcuni settori è in sofferenza. dunque unisce la domanda di tanti imprenditori con quella di tante persone dei Paesi extraeuropei che hanno bisogno di un futuro e di un lavoro e si mettono a disposizione", "Le professioni più in sofferenza - aggiunge Impagliazzo- sono quelle a livello infermieristico, a livello del settore del turismo e dell'autotrasporto".
I Paesi di provenienza sono il Libano e poi, "rispettando le esigenze del piano Mattei per l'Africa", l'Etiopia e la Costa d'Avorio. Il protocollo ha la durata di un anno. (ANSAmed).
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