Alla cerimonia di apertura, che si è tenuta a Valletta con il patrocinio del Presidente della Repubblica maltese, hanno partecipato il Primo Ministro Robert Abela, il Ministro per il Patrimonio Nazionale, le Arti e gli Enti Locali Owen Bonnici, il presidente di Heritage Malta Mario Cutajar e le curatrice italiana della Biennale, Sofia Baldi Pighi.
Tra le oltre 2500 proposte ricevute da 119 paesi, sono oltre ottanta gli artisti chiamati ad interpretare il tema della centralità e della marginalità geografica e culturale dell'area mediterranea per dare vita a un dialogo tra diverse culture e identità. Un soggetto rilevante, viste le vicende internazionali che riguardano anche il bacino mediterraneo, che si pone l'ambizioso obiettivo di usare la cultura e l'arte quali mezzi per condividere i valori di pace, creatività e cooperazione. Le opere in mostra sono quindi frutto di un'esplorazione di temi come la migrazione, la storia coloniale, l'ambiente e la memoria, e invitano il pubblico a riflettere su questioni di grande attualità.
Oltre al Padiglione Italia, situato a Villa Portelli a Kalkara, (promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dalla Fondazione La Quadriennale di Roma, in partenariato con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l'Ambasciata d'Italia a La Valletta, l'Istituto Italiano di Cultura di La Valletta ed è realizzato dalla Fondazione La Rocca) che presenta, tra gli altri, Informal Inclusion,il nuovo lavoro di Eugenio Tibaldi, a cura di Francesca Guerisoli e Nicolas Martino, la Biennale ospita anche il Padiglione Piazza Armerina, curato da Alessia Montani con opere di importanti artisti quali Michelangelo Pistoletto Giulio Rigoni e Danila Mancuso. La manifestazione sarà aperta al pubblico fino al 31 maggio.
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