BRUXELLES - La riunione del trilogo di Bruxelles del 7 dicembre rischia di "aprire la porta ad abusi in tutta Europa", tra cui la profilazione razziale e i respingimenti, in un "attacco potenzialmente irreversibile" al sistema internazionale di protezione dei rifugiati e allo Stato di diritto. E' quanto denunciano 17 organizzazioni per i diritti umani di tutta Europa, insieme ad operatori umanitari e sopravvissuti a violazioni dei diritti umani. Tra le ong che hanno lanciato l'allarme su diversi punti del Patto di Migrazione e asilo figurano Amnesty International, Border Violence Monitoring Network, EuroMed Rights, Jesuit Refugee Service Europe, Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants e Save the Children.
"Questo Patto riflette l'ossessione europea per le deportazioni, basata sul presupposto che se non si ha diritto alla protezione internazionale, non si ha diritto a rimanere nell'Ue. Ciò che questo approccio trascura palesemente è che le persone si spostano per molte ragioni diverse e possono avere il diritto di accedere a permessi di soggiorno diversi da quelli legati all'asilo", ha sottolineato Michele LeVoy, direttore di Picum, la piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti privi di documenti.
Secondo Eve Geddie, a capo del branch europeo di Amnesty International, "l'accordo ora peggiorerebbe per molti versi la legislazione esistente e rischia di aumentare le sofferenze alle frontiere europee. Potrebbe aumentare la detenzione de facto in tutta l'Ue, ridurre le garanzie per i richiedenti asilo e normalizzare le eccezioni al diritto d'asilo alle frontiere europee".
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