TUNISI - Un viaggio attraverso le lingue del Mediterraneo con le parole che vanno e vengono, si trasformano, si innestano, s'integrano e raccontano un patrimonio comune che solo la poesia può valorizzare fino in fondo. Si tratta di "Parole come onde", un progetto portato in scena da Massimo Barilla e Elizabeth Grech di Mana Chuma Teatro nella splendida cornice del Palazzo Beit El Bennani, nel cuore della Medina di Tunisi, con le musiche originali di Luigi Polimeni e la collaborazione con la poetessa e attrice, Sabrine Ghannoudi. "Parole come onde", spiega Grech, di origini maltesi, è un reading poetico multilingue (calabrese, italiano, maltese, francese, inglese e arabo), prima tappa di un percorso letterario che mira a creare uno spazio per la contaminazione poetica in nuovi territori, ospitando ad ogni scalo poeti di lingue diverse. Mana Chuma Teatro è una compagnia calabrese di teatro contemporaneo, diretta da Massimo Barilla e Salvatore Arena, impegnata nell'ambito della nuova drammaturgia e del teatro civile, e aperta alle collaborazioni anche con i Paesi del Mediterraneo.
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