ROMA - Per Israele si accende il fronte del Mar Rosso, dove le milizie sciite yemenite degli Houthi, legate all'Iran, nemico giurato di Israele, domenica hanno sequestrato una nave commerciale che all'inizio si pensava fosse israeliana, dirottandola sulle coste dello Yemen e scortandola fino al porto di Hodeida sulla costa occidentale del travagliato Paese mediorientale.
Un'azione militare che aumenta in modo considerevole la temperatura del conflitto a Gaza, alimentando lo spettro delle diplomazie occidentali di un coinvolgimento sempre più diretto dell'Iran nel conflitto in corso in Medio Oriente, anche dopo le accese dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran, Nassar Kanani che ha puntato il dito contro il regime sionista, accusandolo di "commettere nuovi crimini e massacrare i palestinesi ogni giorno, perfino nei campi profughi".
L'azione dei miliziani yemeniti è stata condannata con forza in serata dal premier Benyamin Netanyahu che ha alzato i toni, parlando di un "ulteriore atto di terrorismo che rappresenta un salto di qualità nell'aggressione dell'Iran contro i cittadini del mondo libero e che crea ripercussioni internazionali per la sicurezza delle rotte di navigazione". L'ufficio del premier ha poi confermato che la "proprietà della nave è britannica", che è "gestita da una compagnia giapponese e che "a bordo ci sono 25 membri dell'equipaggio di varie nazionalità, tra cui ucraini, bulgari, filippini e messicani. Nessun israeliano". Il cargo era partito dalla Turchia ed era diretto verso l'India quando è stato intercettato dagli stessi miliziani che ore prima avevano minacciato come il gruppo avrebbe colpito "tutte le navi di proprietà israeliana o che operano per compagnie israeliane o che battano bandiera israeliana".
Per il portavoce militare degli houthi, Yahya Saree, tale atto si basa "sulla responsabilità religiosa, umanitaria e morale nei confronti del popolo palestinese oppresso e dell'ingiusto assedio a cui è sottoposto, nonché della continuazione degli orribili e atroci massacri perpetrati dal nemico israeliano".
Lo stretto di Bab El-Mandeb, tra lo Yemen e Gibuti, si trova su una rotta vitale per il commercio mondiale, in particolare per il traffico petrolifero, e pertanto fa gola agli Houthi che, dichiarandosi parte dell'"asse della resistenza" dei gruppi affiliati all'Iran, hanno già lanciato una serie di attacchi con droni e missili contro Israele da ottobre, a seguito dell'attacco senza precedenti di Hamas. Obiettivo dei ribelli, che controllano la capitale dello Yemen Sanaa e gran parte del Paese, è strategico piuttosto che militare poiché - secondo esperti citati dalla France Presse - cercano legittimità regionale e internazionale. (ANSAmed).
Gli Houthi alzano il tiro, presa nave nel Mar Rosso
I ribelli yemeniti filo-iraniani lanciano missili su Israele
