''Come dimostra l'elevato numero di progetti presentati per ogni singolo bando, esiste un sempre maggiore interesse per questo Programma. Quel che manca sono le risorse per soddisfare tutte queste richieste''. Nel tempo, ha proseguito la dirigente, le cose sono andate migliorando. ''Si e' partiti da diversi livelli di preparazione tra Paesi europei e partner mediterranei, ma dopo un primo periodo di rodaggio, oggi abbiamo gettato le basi per una partecipazione piu' equilibrata''. A modificare l'efficacia del Programma, sono anche le condizioni politiche nel Mediterraneo. ''In una situazione in continuo cambiamento, dove il panorama politico nella fascia Sud del Mediterraneo e' in movimento, serve maggiore flessibilita sia nell'applicazione delle regole che nell'individuazione delle priorita''', chiedono i delegati. Serve quindi un nuovo passo per rafforzare la cooperazione transfrontaliera euromediterranea. E il rafforzamento puo' provenire anche dall'ampliamento delle sinergie tra CBC e altri programmi di cooperazione come Euromed Heritage o Ciudad, ha sottolineato Catte. Tra le priorita' di CBC ci sono la promozione dello sviluppo socio-economico e la crescita dei territori coinvolti; la promozione della sostenibilità ambientale dello sviluppo, ma anche la promozione di migliori condizioni di vita - individuando modalità di sviluppo che assicurino la mobilità di merci, persone e capitali -, nonche' la promozione del dialogo culturale e la governance locale. Eppure la mobilita' delle persone e' rimasta finora lettera morta, ha fatto notare Nehad Abdel Latif, ex ambasciatore egiziano in Italia, oggi a capo dello Steereing Bureau for Egyptian-European Association Agreement and Action Plan. ''Un problema - spiega a margine della Conferenza - che deve essere risolto a livello nazionale e non regionale''. Questioni dunque legate alle politiche di immigrazione nazionali, come ancora una volta, tutta politica e' la questione del conflitto arabo-israeliano che mina il funzionamento del Programma. ''In piu' di un'occasione - spiega ad ANSAmed Marco Del Panta, del ministero degli Esteri - alcuni Paesi arabi non hanno partecipato in un consorzio per la realizzazione di un progetto in cui sono presenti anche gli israeliani''. Infine, alla mancata presenza di Algeria, Marocco e Libia nel Programma ENPI CBC, ma anche alla mancata adesione della Turchia, Anna Catte replica cosi': ''nessuno di questi Paesi e' stato escluso. La scelta di non entrare e' tutta loro, ma la Ue e' pronta ad imbarcarli quando lo vorranno''. (ANSAmed).
Eurome: CBC Med, piu' flessibilita', concertazione e fondi
Da Conferenza Roma nuove linee guide per futuro Programma Enpi
''Come dimostra l'elevato numero di progetti presentati per ogni singolo bando, esiste un sempre maggiore interesse per questo Programma. Quel che manca sono le risorse per soddisfare tutte queste richieste''. Nel tempo, ha proseguito la dirigente, le cose sono andate migliorando. ''Si e' partiti da diversi livelli di preparazione tra Paesi europei e partner mediterranei, ma dopo un primo periodo di rodaggio, oggi abbiamo gettato le basi per una partecipazione piu' equilibrata''. A modificare l'efficacia del Programma, sono anche le condizioni politiche nel Mediterraneo. ''In una situazione in continuo cambiamento, dove il panorama politico nella fascia Sud del Mediterraneo e' in movimento, serve maggiore flessibilita sia nell'applicazione delle regole che nell'individuazione delle priorita''', chiedono i delegati. Serve quindi un nuovo passo per rafforzare la cooperazione transfrontaliera euromediterranea. E il rafforzamento puo' provenire anche dall'ampliamento delle sinergie tra CBC e altri programmi di cooperazione come Euromed Heritage o Ciudad, ha sottolineato Catte. Tra le priorita' di CBC ci sono la promozione dello sviluppo socio-economico e la crescita dei territori coinvolti; la promozione della sostenibilità ambientale dello sviluppo, ma anche la promozione di migliori condizioni di vita - individuando modalità di sviluppo che assicurino la mobilità di merci, persone e capitali -, nonche' la promozione del dialogo culturale e la governance locale. Eppure la mobilita' delle persone e' rimasta finora lettera morta, ha fatto notare Nehad Abdel Latif, ex ambasciatore egiziano in Italia, oggi a capo dello Steereing Bureau for Egyptian-European Association Agreement and Action Plan. ''Un problema - spiega a margine della Conferenza - che deve essere risolto a livello nazionale e non regionale''. Questioni dunque legate alle politiche di immigrazione nazionali, come ancora una volta, tutta politica e' la questione del conflitto arabo-israeliano che mina il funzionamento del Programma. ''In piu' di un'occasione - spiega ad ANSAmed Marco Del Panta, del ministero degli Esteri - alcuni Paesi arabi non hanno partecipato in un consorzio per la realizzazione di un progetto in cui sono presenti anche gli israeliani''. Infine, alla mancata presenza di Algeria, Marocco e Libia nel Programma ENPI CBC, ma anche alla mancata adesione della Turchia, Anna Catte replica cosi': ''nessuno di questi Paesi e' stato escluso. La scelta di non entrare e' tutta loro, ma la Ue e' pronta ad imbarcarli quando lo vorranno''. (ANSAmed).