BELGRADO - In poco più di tre mesi dall'inizio della crisi ucraina, i russi in fuga dalle sanzioni economiche e finanziarie hanno aperto più di 1.000 imprese in Serbia e gli ultimi dati mostrano che ne sono spuntate in media più di 10 ogni giorno, soprattutto nel campo delle nuove tecnologie. A riferirlo è il portale 'Serbian Monitor', che cita l'Agenzia del registro delle imprese (Apr), secondo cui dall'inizio della guerra in Ucraina, dal 24 febbraio al 31 maggio, i russi hanno aperto un totale di 1.017 entità commerciali in Serbia, tra cui 87 aziende e 730 attività commerciali. I dati, precisa il portale, mostrano che il commercio all'ingrosso è al secondo posto, seguito dalle attività di consulenza legate al business e all'informatica (che si trovano al 3/o e 4/o posto). Il 5/o posto in questa categoria è condiviso da agenzie pubblicitarie, ristoranti e strutture di ristorazione mobile.
Tuttavia nuovi affari, ma anche circostanze politiche e crescenti pressioni sulla Serbia riguardo alle relazioni con la Russia, hanno causato ultimamente cambiamenti nella scelta dei russi di andare nel Paese balcanico. Mentre infatti la Serbia è stata una destinazione molto attraente per i russi nei mesi di marzo e aprile - con il loro arrivo che ha fatto anche lievitare gli affitti degli appartamenti e il prezzo a metro quadro - ultimamente si registra un'inversione di tendenza. La Serbia ora sembra sia sempre più una destinazione per loro intermedia sulla strada per Dubai. Quasi tutti gli agenti immobiliari - riferisce 'Serbian Monitor' - dicono che Dubai dà loro sicurezza ed è una buona destinazione per gli affari. E in tanti hanno paura della crescente pressione politica sulla Serbia. "Ci sono pochi russi oggi che vogliono affittare un appartamento a Belgrado per 6 mesi, il più delle volte vogliono solo un mese, due. Prima una dozzina di russi a settimana mi chiedevano un appartamento, ora al massimo due", ha detto uno degli agenti immobiliari citato da 'Serbian Monitor'.
Russi in fuga da sanzioni, aperte mille imprese in Serbia
'Serbian Monitor', ma ora cresce il flusso verso Dubai
