TUNISI - Si è aperto a Tunisi il terzo Congresso sui media arabi, organizzato dall'Arab States Broadcasting Union (Asbu) e incentrato sulle sfide e le opportunità dell'Intelligenza Artificiale nel mondo dei media.
In apertura del congresso dal titolo "I media nell'era dell'intelligenza artificiale: sfide e opportunità", è stato sottolineato come l'IA è ormai parte integrante dell'infrastruttura delle istituzioni mediatiche e occupa un posto importante nel panorama mediatico e per questo dovrebbe ricevere l'attenzione necessaria per entrare a far parte dell'industria dei media ma senza minacciare le risorse umane e i valori dei media.
Per il presidente dell'Asbu e amministratore delegato dell'Autorità radiotelevisiva saudita Mohammed bin Fahd Al-Harthi, l'IA deve essere assimilata meglio poiché ora è al centro degli interessi degli individui e delle società. 'L'IA nel settore dei media aiuta a scrivere contenuti, personalizzare le esperienze e, soprattutto, ad analizzare enormi quantità di dati, il che solleva il problema della riservatezza", ha affermato Al-Harthi sottolineando che tuttavia, è "necessario cogliere l'opportunità di fare buon uso di questa tecnologia, in particolare ancorando i valori fondamentali del settore dei media, come la precisione, l'onestà, l'obiettività e la responsabilità, nella misura in cui queste sono costanti che non possono essere intaccate dalla tecnologia". La questione, ha proseguito, è "come garantire l'accuratezza e la credibilità delle informazioni generate dall'Intelligenza Artificiale, avendo cura di preservare l'aspetto umano".
Tra gli interventi, la ministra tunisina della Cultura, Hayet Ketat, ha affermato che l'IA "è un'arma a doppio taglio perché può essere dannosa per l'umanità se utilizzata in modo improprio", invitando i partecipanti al congresso a "riflettere su come combattere i possibili pericoli dell'IA e come sfruttarla al meglio".
Hans Hoffmann, responsabile della produzione dei media presso il Dipartimento tecnologia e innovazione dell'Unione europea di radiodiffusione (Ebu), ha chiesto maggiori sforzi congiunti per affrontare le sfide poste alle emittenti, poiché l'uso dei dati impone di mettere in discussione il grado di credibilità dell'IA, ed ha sottolineato la necessità della creazione di un quadro giuridico per affrontare la criminalità informatica.
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