(di Valentina Maresca)
ROMA - Questione salariale, condizione femminile, sistema patriarcale e contestazioni della figlia nella battaglia continua di Ramona, una donna imperfetta come tutte ma combattiva come molte: la 29esima edizione del MedFilm Festival ha presentato anche Matria, primo lungometraggio di Álvaro Gago in gara nel Concorso Ufficiale - Amore & Psiche. Il regista spagnolo, originario della Galizia, ha scelto la manifestazione cinematografica capitolina per l'anteprima italiana della pellicola, già premiata in Spagna e che sarà nel nostro Paese dall'anno prossimo con la distribuzione di Europictures.
"C'è un falso mito, molto radicato, secondo cui in Galizia ci sarebbe il matriarcato", ha detto Gago ad ANSAmed. "Prima di questo film ho letto tante pubblicazioni di persone venute da vari Paesi per studiare il fenomeno delle donne al comando e rimaste deluse dalla realtà di leggi tacite, tipiche di un sistema patriarcale che non ha confini. La storia della galiziana Ramona dimostra che se questo è il matriarcato, allora abbiamo un problema: non si tratta di una donna che ha potere, ma al contrario di una vittima sottomessa che reagisce come può e, nel momento in cui lo fa, viene giudicata", ha continuato, spiegando perché la sua protagonista non è immune da cadute.
"Come cineasti abbiamo una responsabilità sociale. Ramona non è un'eroina perfetta perché altrimenti sarebbe un modello irraggiungibile come spesso avviene, io invece voglio che chi la guarda la senta vicina", ha auspicato Gago. "La protagonista fa degli sbagli, anche nel rapporto con la figlia che non è mai univoco, perché c'è uno scambio continuo di visioni tra le due e la madre tende a imporre le stesse regole del sistema patriarcale in cui è cresciuta, anche se sono quelle che la schiacciano. Mi è piaciuto poi comporre il ritratto di chi non piega la testa, si permette di rispondere e usa l'umorismo come arma di sopravvivenza. Trovo che agli uomini sia consentito di essere molto più scorretti rispetto alle donne, alle quali invece si chiede sempre precisione", ha commentato Gago.
La rivoluzione anche personale di Ramona parte dalla sua condizione lavorativa di ribellione, molto attuale in Italia visto il confronto politico sul salario minimo. "In Spagna è stato approvato e da allora si lavora meglio, tutti gli argomenti contrari si sono dimostrati delle menzogne", ha affermato il regista, sottolineando che il suo obiettivo è "prima di tutto emozionare, molto più efficace anche a livello politico rispetto a un approccio didattico o da pamphlet".
Matria nasce come cortometraggio premiato al Sundance Festival 2018, ma anche il lungometraggio ha avuto lusinghieri riscontri, con il premio vinto per la migliore opera prima e per la migliore attrice lo scorso marzo al Festival di Málaga. "Per il personaggio di Ramona mi sono ispirato ad Anna Magnani in 'Bellissima', ma prima del casting ho smesso di guardare il film di Visconti per evitare il rischio della copia", ha detto ancora Gago evidenziando come il suo primo film, pur essendo stato girato in galiziano, abbia avuto una grande distribuzione in Spagna: "Questo vuol dire che si accetta sempre di più la realtà plurilinguistica del Paese dove 2,7 milioni di persone parlano il galiziano, la lingua dei contadini al contrario di quella catalana, parlata dalla borghesia".
Anche il nuovo lungometraggio, dal titolo Porto Alegre, sarà ambientato in Galizia, è in fase di scrittura e magari parteciperà nuovamente al Medfilm Festival, esperienza promossa a pieni voti da Gago: "Qui ho conosciuto persone con cui ho una visione comune del mondo", ha concluso.
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