MADRID - Il Centro di coordinamento del Salvataggio marittimo coordina le ricerche avviate ieri sera di un caicco alla deriva, con a bordo 60 migranti, al largo dell'isola di El Hierro, alle Canarie, dopo aver ricevuto la chiamata di Sos alle 20::11 ora locale (un'ora in più i Italia) da uno degli occupanti dell'imbarcazione.
Secondo quanto segnala all'ANSA il Centro di coordinamento delle emergenze, si tratta della stessa zona in cui da sabato vari mezzi marittimi e aerei sono impegnati nelle ricerche dei 48 dispersi nel naufragio di un'altra imbarcazione, con a bordo 84 persone, in cui sono stati recuperati i corpi di 9 annegati e tratti in salvo 27 superstiti.
L'operazione di salvataggio, che ha visto impegnati fino all'alba di oggi la motovedetta 'Salvamar Menkalinan' e l'elicottero 'Helimer 201' sono state finora senza esito. In un nuovo dispositivo di ricerche, avviato questa mattina, sono impegnate la motovedetta 'Guardamar Caliopeì' e l'aereo Sasemar del Salvataggio Marittimo, oltre a un elicottero del governo delle Canarie, una motovedetta della guardia civile e un'imbarcazione della croce Rossa.
Ieri, tre dei migranti morti nel naufragio di sabato, sono stati sepolti nel cimitero di El Mocanal, nel comune di Valverde dell'isola di El Hierro, con codici numerici e la data del naufragio, in mancanza di identificazione da parte delle famiglie. La Ong Caminando Fronteras aveva richiesto di ritardare le sepolture per dare tempo ai familiari delle vittime di poter raggiungere l'arcipelago e identificarle. Le autorità escludono di poter ritrovare in vita i 48 migranti dispersi da sabato, per cui il numero complessivo delle vittime del naufragio salirebbe a una sessantina.
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