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Ramadan a Gaza, tra tradizione e difficoltà dell'economia

Una festa 'dolce-amara' per nuove tasse su importazioni

27 marzo 2023, 11:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Sami al-Ajrami) (ANSAmed) - GAZA, 27 MAR - E' un Ramadan 'dolce-amaro' quello cominciato giovedì nella Striscia di Gaza. Da un lato nei mercati si è tornati a vedere le scene di sempre: bancarelle ricoperte di ogni bene, fra cui i dolciumi tipici della festa che sono offerti agli ospiti nelle cene serali, al termine del digiuno quotidiano. La folla - a Gaza City, a Khan Yunes e a Rafah - è quella delle grandi occasioni, e così come negli anni passati all'ingresso dei supermercati è difficile trovare carrelli liberi.

Ma sui volti dei commercianti si legge con chiarezza anche un senso di preoccupazione, a causa di nuove tasse sulle importazioni imposte da Gaza. Ogni prodotto che entra nella Striscia - siano alimentari, siano effetti di abbigliamento, siano veicoli - è aggravato da una imposta. Si va così da una imposta di 10 shekel (2,5 euro) per ogni paio di pantaloni ad un aumento di 1400 shekel per ogni automobile. La ragione, hanno spiegato le autorità, è legata alla necessità di difendere la produzione locale. Ciò nonostante, alcuni commercianti hanno esposto cartelli di protesta e hanno chiuso i loro esercizi. E nelle reti sociali si sono diffuse espressioni di malumore.

Nelle famiglie il Ramadan è una occasione di festa e di rafforzamento dei vincoli di parentela. L'atmosfera di gioia rientra nella tradizione, e viene osservata. Al tempo stesso anche le ristrettezze economiche hanno il loro peso. Secondo statistiche locali, l'80 per cento della popolazione di Gaza (stimata in 2,4 milioni di persone) dipende dagli aiuti dell'Unrwa, la agenzia dell'Onu di aiuto ai profughi. Il 53 per cento della popolazione vive in condizioni di povertà, ed il tasso di disoccupazione è del 46,9 per cento: il triplo rispetto alla Cisgiordania. Chi ha un lavoro lo difende a denti stretti: ma nel settore privato gli stipendi offerti sono spesso esigui.

In queste condizioni la routine del Ramadan diventa problematica. I dipendenti pubblici hanno giornate lavorative accorciate (5 ore) e passano il resto della giornata a riposare.

Per rendere meno pesante il digiuno - che termina all'imbrunire - a Gaza resterà in vigore per tutto il mese del Ramadan l'ora invernale, anche se in Israele da venerdì vige l'ora estiva.

La serata degli abitanti della Striscia è dedicata agli incontri familiari e ai divertimenti, fra cui visite a locali notturni che restano aperti fino a notte inoltrata. Ma per molte famiglie la sfida maggiore è intrattenere per tutta la giornata i figli che - dai 7 anni in su - sono incoraggiati a digiunare come gli adulti, o almeno a fare uno sforzo. Per molte famiglie l'ancora di salvezza resta dunque la televisione, che durante il Ramadan offre serie molto attese. Chi preferisce i drammi segue adesso la 12/a stagione della produzione siriana 'Bab el-Hara', sulla storia della Siria del secolo scorso. Ma chi vuole invece evadere dalle difficoltà economiche preferisce in genere il sano umorismo di fattura egiziana, che in questi giorni offre una serie allegra chiamata 'Il Grande', centrata sulla figura di uno sceicco di campagna. Ed una volta entrati nel suo villaggio, le miserie della striscia di Gaza svaniscono. (ANSAmed).

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