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ANSAcom - In collaborazione con Now Italia
Le tecnologie legate all'attacco alla cybersicurezza e quelle dell'intelligenza artificiale "ampliano a dismisura la possibilità di minacce, che non sono sono quelle normalmente simmetriche legate alla minaccia militare, ma anche tutte quelle asimmetriche, soprattutto di tipo economico, che riguarda le aziende": lo ha detto il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli intervenendo all'evento Cybersec24 in corso a Roma, dedicato proprio alla sicurezza informatica nell'era dell'intelligenza artificiale. Per Cirielli, "la difesa dei nostri interessi, tecnologici ed economici, rappresenta un elemento centrale della nostra politica globale" e dal momento che "con i nostri alleati dell'Unione Europea, del G7, della Nato condividiamo in maniera profonda dei valori di democrazia e dello stato di diritto, in queste istituzioni bisogna cercare di fare ancora più squadra. Non è sempre facile. Sappiamo che spesso abbiamo divergenze di vedute con i nostri alleati. Spesso qualche alleato è più spregiudicato, magari il primo che ci fa concorrenza anche subito dal punto di vista tecnologico ed economico. Però dobbiamo avere l'intelligenza la capacità di avere uno sguardo globale".
L'interesse principale dell'Occidente e dell'Italia è regolare e governare a livello internazionale la cybersicurezza e l'intelligenza artificiale, "perché andranno avanti, non sono cose che si possono arrestare" prosegue. "L'importante è riuscire a governarli secondo la nostra visione - ha osservato il viceministro - E la nostra visione è mettere l'uomo sempre al centro, mettere i diritti umani sempre al centro, i diritti dei cittadini e la democrazia, cioè i valori fondanti del nostro modo di vivere. E per farlo dobbiamo sederci al tavolo con gli altri. Gli altri probabilmente sono interessati ad altri aspetti. Ecco perché è fondamentale trovare un punto di intesa che ci consenta di far passare dei principi di regolamentazione del fenomeno". "Il tema - ha detto Cirielli - verrà affrontato in moltissime delle riunioni dei sette grandi organizzate dalla presidenza italiana del G7. Molti dei nostri ministeri stanno cercando di lavorare in tal senso. La Farnesina proietta la nostra azione diplomatica nei forum multinazionali, sia quelli dei paesi alleati, ma anche in quelli di confronto, oltre che chiaramente quello centrale delle Nazioni Unite per lavorare secondo la visione italiana". Grazie alla spiccata capacità diplomatica dell'Italia, ha concluso, "la Farnesina deve parlare dialogare, stringere alleanze e giocare un ruolo di mediazione sul piano internazionale. Lo stato deve mettere a regime le risorse anche con gli alleati, ma capire che deve intervenire più massicciamente investendo soprattutto nella tecnologia. Il tema della cybersecurity, e ancor più dell'intelligenza artificiale, è l'elemento centrale che caratterizzerà il futuro del nostro pianeta, per cui è qualcosa su cui dobbiamo concentrarci".
ANSAcom - In collaborazione con Now Italia
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