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ANSAcom - In collaborazione con Assosalute
Per quanto riguarda la sanità occorre mantenere degli obiettivi da raggiungere: questi obiettivi “devono essere intanto garantire a tutti i cittadini lo stesso diritto alla tutela della salute che è sancito all'articolo 32. Per fare questo la politica, ma le istituzioni in generale, devono investire in sanità. Questo Governo sta tornando a investire meno di quanto si spendeva prima della pandemia, quindi di fatto sta tagliando risorse al Servizio sanitario nazionale, che invece ha bisogno di finanziamenti, perché non si possono dare 2 miliardi in 3 anni al privato accreditato e poche briciole al pubblico solo per il rinnovo dei contratti”. Lo afferma la senatrice Maria Domenica Castellone, vicepresidente del Senato, in occasione dell’incontro di Assosalute “Ssn al bivio: pubblico o privato?". “Poi - aggiunge - dobbiamo valorizzare il personale sanitario, bisogna superare il blocco delle assunzioni di personale, assumere il nuovo personale, valorizzare chi lavora nel pubblico. E poi dobbiamo avere il coraggio di una riforma che preveda un cambio nella governance del servizio sanitario nazionale: per governance intendo un rapporto tra pubblico e privato che deve essere integrativo e non sostitutivo come oggi, per nuova governance intendo un rapporto tra ospedale e territorio in cui il territorio davvero deve funzionare come filtro agli ospedali perché le persone hanno bisogno di una medicina che sia sempre più vicina al luogo in cui la persona vive, per governance intendo anche un diverso rapporto tra lo Stato e le Regioni che oggi non riescono a garantire a tutti i cittadini lo stesso accesso alle cure se pensiamo che ogni anno si spendono oltre 4 miliardi di euro in migrazione sanitaria”. “In questo momento -conclude Castellone- dovremmo rafforzare l'indirizzo dello Stato centrale, mentre vediamo che questo Governo va avanti col progetto di autonomia differenziata che addirittura darà alle Regioni il potere di fare contratti diversi ai medici, agli specializzandi. È chiaro che quell'indirizzo è totalmente contrario rispetto invece alla linea che ci ha indicato la pandemia e che ci ha indicato l'emergenza dalla quale stiamo appena uscendo”.
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