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ANSAcom - In collaborazione con Msd Italia
Il 62% degli italiani è soddisfatto del servizio sanitario nazionale, ma la gran parte di loro non lo è pienamente: il 46% ritiene sia necessario rafforzare il sistema pubblico e il 12% quello privato per rispondere ai bisogni di salute. Le criticità maggiori si riscontrano nelle liste d'attesa, nella carenza di personale e nella disomogeneità dell'offerta sanitaria a livello regionale. Sono alcuni dei dati che emergono dal sondaggio Ipsos 'Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn, presentato alla settima edizione di Inventing for Life Health Summit, dedicato al tema 'Investing for Life: la Salute conta, organizzato da Msd Italia.
Il sondaggio mostra che Salute e la Sanità restano in cima alle priorità per il 74% degli italiani e ritiene che siano i settori sui quali il Governo dovrebbe investire di più e più urgentemente. Per i cittadini, inoltre, la spesa sanitaria pubblica nel nostro Paese è al di sotto della media europea e ritengono sia necessario aumentare il finanziamento. Nonostante ciò, 1 italiano su 3 si aspetta che nulla cambierà. Per ciò che riguarda, invece, l'erogazione dei servizi, i cittadini lamentano un forte divario regionale con il 78% dei cittadini che ritiene che l'articolo 32 della Costituzione non venga rispettato pienamente, salvo in alcune Regioni.
"La salute e la sanità restano la prima priorità per i cittadini, seguite dal lavoro, e non potrebbe essere diversamente in un Paese longevo come l'Italia, dove l'invecchiamento della popolazione sfida la sostenibilità di un sistema sanitario pubblico ancora prevalentemente apprezzato, nonostante le criticità espresse nei confronti delle liste d'attesa e della carenza di personale sanitario", ha affermato il presidente Ipsos Nando Pagnoncelli.
Tra le buone notizie che emergono dal sondaggio, la fiducia sui vaccini: si sgonfia la fatigue vaccinale emersa durante la pandemia, mentre l'opposizione alle vaccinazioni resta confinata in una quota minoritaria della cittadinanza. Critico invece l'accesso alle terapie innovative per il 92% degli italiani, che si dimostrano invece cautamente ottimisti sulla digitalizzazione e intelligenza artificiale: il 70% le ritiene utili, ma una quota importante del campione è preoccupato per l'assenza di contatto umano (81%) e le difficolta di molte persone di utilizzare gli strumenti digitali (72%).
ANSAcom - In collaborazione con Msd Italia
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