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ANSAcom - In collaborazione con Egualia
Diverse sono le misure implementate finora dai singoli Paesi per arginare la crescente carenza di farmaci. È quanto emerge in occasione della presentazione dell'Osservatorio Nomisma sul "Sistema dei farmaci generici in Italia” 2023, oggi a Roma. In Germania - dove sono generici circa l’80% dei medicinali venduti nel Paese - una normativa in vigore da luglio ha previsto un aumento fino al 50% del prezzo massimo dei medicinali per uso pediatrico e per gli antibiotici e un intervento sulle gare organizzate dalle assicurazioni sanitarie per l’acquisto dei farmaci generici. In Francia l’intesa raggiunta un tavolo tecnico governativo avviato alla luce delle carenze registrate a inizio anno prevede un aumento del prezzo di alcuni farmaci, specialmente quelli generici, in cambio di garanzie industriali volte ad assicurare una fornitura sufficiente a coprire la domanda interna. Mentre in Italia al tavolo di lavoro istituito un tavolo in gennaio al Mimit con la partecipazione di tutta la filiera farmaceutica le aziende di generici e biosimilari hanno ribadito la necessità di pianificare un aggiornamento dei livelli di rimborso delle fasce dei medicinali che sono soggette ad un rischio più elevato di indisponibilità. Il Mimit, a fine luglio 2023, ha aperto un bando con una dotazione di 391,8 milioni di euro dai fondi Pnrr per lo strumento dei “Contratti di sviluppo” a sostegno dei programmi industriali delle filiere produttive strategiche, anche nelle aree del centro nord del Paese, in vari settori compreso quello chimico farmaceutico. Gli aiuti di Stato, poi, sono entrati in gioco nel contesto della pandemia con un quadro temporaneo adottato nel marzo 2020 dalla Commissione UE e rimasto in vigore fino al 30 giugno 2022 e riferito esclusivamente per la produzione di medicinali che erano correlati alla cura del Covid. La richiesta delle aziende è rendere il quadro temporaneo più flessibile e di estendere, superando i sei mesi previsti, le tempistiche di realizzazione dei progetti di investimento. A rendere più pressante la richiesta l’adozione da parte del governo statunitense, nell’agosto 2022, dell’Inflation Reduction Act” che prevede l’erogazione di incentivi per 750 miliardi di dollari in settori specifici e che potrebbe incoraggiare implicitamente il fenomeno delle delocalizzazioni dall’Europa agli Stati Uniti delle imprese.
ANSAcom - In collaborazione con Egualia
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